I NOSTRI ARTICOLI CHE PARLANO DI: mortalità
Longer birth intervals can reduce infant mortality in poor countries
Joseph Molitoris
Recenti studi sulle popolazioni ricche hanno messo in discussione le conoscenze relative all’importanza della distanza tra le nascite sulla salute dei bambini. Utilizzando dati provenienti da 77 paesi, Joseph Molitoris e colleghi dimostrano che una distanza temporale tra le nascite superiore ai 24 mesi può ridurre notevolmente i rischi di mortalità infantile, ma che i (continua...)
The ultimate inequality: vast mortality disparities across U.S. regions
Wesley James, Jeralynn Cossman, Julia Wolf
Le differenze della mortalità costituiscono l’esito (definitivo) delle disuguaglianze di salute. Combinando i concetti di regione e divisioni territoriali, Wesley James, Jeralynn Cossman e Julia Wolf evidenziano le variazioni nella mortalità negli Stati Uniti al fine di rispondere alla seguente domanda: (continua...)
La complessa interrelazione tra le cause di morte in età anziana
Viviana Egidi, Michele Antonio Salvatore, Giulia Rivellini, Silvia D’Angelo
Nelle età anziane i decessi sono generalmente conseguenza di quadri patologici complessi. Si sapeva da tempo, ma oggi è possibile vederlo meglio, anche graficamente, studiando, come fanno Viviana Egidi, Michele Antonio Salvatore, Giulia Rivellini, Silvia D’Angelo le relazioni tra le cause menzionate nei certificati di morte. Si possono così superare i limiti dello studio della (continua...)
La pratica crematoria in Italia
Marco Breschi, Marco Francini
Tre sono le modalità con cui, nel corso dei millenni e nelle numerosissime civiltà succedutesi nel tempo, è stato risolto il problema di rendere dignitose onoranze ai corpi dei defunti: 1) l’occultamento in tombe sotto terra (inumazione), in sepolcri di pietra (tumulazione) o nelle acque profonde del mare; 2) la conservazione mediante imbalsamazione (riservata quasi (continua...)
La mafia uccide solo d’estate?
Alessandra Minello
Nel suo film del 2013, il regista Pierfrancesco Diliberto, meglio noto come Pif, racconta la storia di Arturo, aspirante giornalista, preoccupato dai delitti di mafia sempre più frequenti intorno alla sua famiglia. È la cruenta stagione degli omicidi a Palermo tra gli anni ‘70 e gli anni ’90. Prima di andare a letto il giovane (continua...)
Quando i giovani adulti smettono di uccidere
Marzio Barbagli, Alessandra Minello
Quando siete stanchi delle brutte notizie che vengono dalle statistiche demografiche ed economiche, fate una pausa consolandovi con quelle sulla criminalità. Evitate i reati contro il patrimonio, perché non ne ricavereste alcun sollievo, e concentratevi invece sui dati riguardanti il peggiore dei delitti: l’omicidio. Nell’ultimo quarto di secolo, in Italia, il numero di questi delitti (continua...)
Sempre più decessi: invecchiamento longevità e fragilità
Vittorio Filippi
Com’è noto, il 2015 fu l’anno nel quale la mortalità registrò una crescita inattesa. Circa 648 mila decessi, 50 mila in più rispetto all’anno prima e comunque lontani dalla media del decennio precedente pari a circa 580 mila morti all’anno, seppure con un modesto picco (613 mila) nel 2012. Il dato è stato poi ridimensionato (continua...)
L’età degli sposi, la fecondità e la mortalità.
Franco Bonarini
Ci sono cambiamenti in atto nelle caratteristiche della nuzialità dei paesi occidentali, a cominciare da una ripresa o comunque di un arresto della fase discendente. La nuzialità è tornata a crescere inizialmente in Svezia, e successivamente in altri paesi nordici. Negli Stati Uniti e nei paesi europei nei quali prevale una maggior eguaglianza di genere (continua...)
Troppi decessi per tumore attribuibili a fattori di rischio comportamentali
Francesca Battisti
Per promuovere e sostenere gli interventi di prevenzione delle malattie nelle popolazioni basati sull’evidenza (nota in letteratura con l’acronimo EBP – Evidence Based Prevention), avere a disposizione dati e indicatori specifici sulla diffusione dei fattori di rischio e sul loro impatto in termini di salute risulta sempre più importante, anche ai fini di una corretta (continua...)
Requiem per l’ospedalizzazione della morte?*
Asher Daniel Colombo, Luigi La Fauci
1 – Si preferisce morire a casa ma si muore in ospedale. Un lento ma progressivo spostamento del luogo in cui si muore dalla casa privata all’ospedale, o altra istituzione sanitaria o parasanitaria, ha contraddistinto tutti i paesi economicamente avanzati nell’arco di oltre un secolo. In alcuni di essi la crescita è stata tale che (continua...)
Rimanere soli fa male alla salute*
Elisa Cisotto, Letizia Mencarini, Roberta Onorati
Numerose ricerche epidemiologiche e demografiche evidenziano un effetto benefico del matrimonio sulla salute dei coniugi. Le persone sposate godono di una migliore salute mentale e fisica, così come di tassi di mortalità più bassi rispetto alle persone separate (o divorziate), vedove o mai sposate. Spesso, questi benefici risultano più accentuati per gli uomini rispetto alle (continua...)
“Se otto anni vi sembran pochi…”
Marco Mira d’Ercole
Nella ricerca economica e nel dibattito politico le diseguaglianze interne a ogni paese sono spesso descritte unicamente in termini di distribuzione del reddito o, più raramente, della ricchezza. Le diseguaglianze nelle condizioni di salute, e in particolare quelle di mortalità o longevità, occupano spesso, in tali discussioni, un ruolo periferico. Esiste, certo, un dibattito vivace (continua...)
L’impatto sulla salute dell’esposizione agli inquinanti atmosferici
La Redazione
Al “progresso” tecnologico – lo sappiamo bene – dobbiamo buona parte del miglioramento della qualità della vita avvenuto negli ultimi due secoli. Migliore salute, vita più lunga, alimentazione adeguata, attività meno faticose… Ma questo progresso non è senza contropartite, che spesso dimentichiamo di includere nel bilancio costi-benefici dello sviluppo. Quanto sta avvenendo in questi giorni (continua...)
La lancetta piccola dell’orologio*
Stefano Molina
Emma Morano è nata in Piemonte il 29 novembre 1899. In quell’epoca, alla luce delle condizioni di sopravvivenza, era ragionevole attendersi che la sua vita potesse concludersi intorno alla fine degli anni quaranta. Dal giugno 2016 è rimasta l’unica persona al mondo nata nel XIX secolo¹. Il suo caso è senza dubbio eccezionale, ma testimonia (continua...)
Demografia 2016: “come sta andando?”
Gian Carlo Blangiardo
Dopo aver etichettato il 2015 come “l’anno dei record” – dal minimo sul fronte della natalità, alla crescita anomala dei decessi, sino a un calo della popolazione che ha evocato i tempi della Grande Guerra – i primi dati relativi alla dinamica demografica nell’anno in corso non potevano che destare interesse e curiosità: “riuscirà il (continua...)
Lo studio allunga la vita o la salva?
Stefano Mazzuco
I dati recentemente pubblicati dall’Istat sulla mortalità per titolo di studio hanno confermato (si veda, ad esempio, l’articolo di Zarulli nel 2013), l’esistenza di rilevanti diseguaglianze di salute tra le popolazioni con diverso titolo di studio. (continua...)
Lo studio ti allunga la vita
Gianpiero Dalla Zuanna
Durante gli ultimi quarant’anni, in tutto l’Occidente la vita si è allungata, grazie soprattutto alla diminuzione della mortalità oltre i 65 anni. Fra il 1974 e il 2014, la vita media è cresciuta di 10,7 anni per gli uomini (da 69,6 a 80,3) e di 9,3 anni per le donne (da 75,7 a 85,0). Questa (continua...)
Morti in mare: dati, tendenze e possibili cause
Paolo Cuttitta
In un recente articolo Ferruccio Pastore ed Ester Salis parlano della difficoltà di quantificare il fenomeno delle morti in mare e ipotizzano, pur mettendo in guardia su quanto siano ardue simili analisi, possibili spiegazioni dei diversi tassi di mortalità. Propongo qui qualche riflessione integrativa. I dati sui morti I dati sui morti alle frontiere – (continua...)
Morti in mare e rotte migratorie
Ferruccio Pastore, Ester Salis
Una gran mole di risorse economiche, politiche e comunicative è investita nello sforzo di fronteggiare la crisi dei rifugiati in Europa (con quali risultati, è tutta un’altra questione). Ma assai meno si fa per comprendere e interpretare il fenomeno, se si guarda alla scarsità di analisi approfondite delle dinamiche in corso. (continua...)
Siamo tanti o siamo pochi?
Alberto Dubini
Ogni volta che penso ai quasi sette miliardi e mezzo di persone che convivono sul globo, mi perdo. Per cercare di capire quanti siamo veramente, se siamo tanti o pochi, secondo la mia percezione, ho cercato qualche aiuto in riferimenti concreti. (continua...)
La crisi demografica di Palermo
Girolamo D’Anneo
La quinta città italiana La popolazione residente a Palermo al 31 dicembre del 2015 è risultata pari a 674.435 abitanti, valore che conferma Palermo come la quinta città italiana per dimensione demografica, dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, e prima di Genova. Tuttavia, la popolazione residente a Palermo ha smesso realmente di crescere a partire (continua...)
Il freddo, il caldo, il virus e il rialzo della mortalità nel 2015
Alberto Oliva
Il dato sull’anomalo eccesso di decessi dell’anno 2015 è stato segnalato e discusso su Neodemos, anche in relazione agli analoghi andamenti registrati in altri paesi europei¹. La variazione del numero di decessi mensili dal luglio 2010 a oggi infatti mostra infatti tre maggiori discrepanze rispetto al loro normale andamento: una eccedenza nell’inverno del 2011/2012, una (continua...)
L’allarme sull’eccesso di mortalità del 2015. Un’intervista all’epidemiologo Giuseppe Costa
Stefano Molina
Alcuni recenti articoli pubblicati su Neodemos hanno contribuito ad alimentare un dibattito nazionale sul sensibile aumento di decessi registrato nei primi otto mesi del 2015. (continua...)
Abbiamo avuto 150 mila invitati in meno al banchetto di Capodanno?*
Gian Carlo Blangiardo
Un bilancio in forte deficit Se è vero che il 2014 era passato alla storia sia per il primato della più bassa natalità dai tempi dell’Unità Nazionale, sia per aver registrato un saldo naturale che solo nel biennio 1917-1918 aveva raggiunto punte così negative (le morti del 2014 hanno sorpassato le corrispondenti nascite per ben (continua...)
L’eccesso di mortalità del 2015: alcuni dati su cui riflettere
Marcantonio Caltabiano
Giancarlo Blangiardo ha presentato su questo sito il dato anomalo dei decessi avvenuti nell’anno che sta per chiudersi, 45.000 in più nei primi otto mesi del 2015. Il dato è stato ripreso dalla stampa nazionale e anche da alcuni esponenti politici, con interpretazioni a volte un po’ affrettate. Qui vorrei fornire ai lettori alcuni dati (continua...)
68 mila morti in più nel 2015?*
Gian Carlo Blangiardo
Cresce il numero di morti in Italia Dai bilanci demografici mensili forniti dall’Istat si rileva come il totale dei morti in Italia nei primi otto mesi del 2015 – ultimo aggiornamento a tutt’oggi disponibile – sia aumentato di 45mila unità rispetto agli stessi primi otto mesi del 2014 (Fig. 1). La cosa non è affatto (continua...)
La demografia della Sardegna nel contesto mediterraneo: tendenze e prospettive
Corrado Bonifazi, Pietro Demurtas
Nel panorama nazionale, la demografia della Sardegna si è sempre caratterizzata per una densità abitativa relativamente bassa, sebbene rispetto al primo censimento post-unitario abbia aumentato i propri abitanti di circa un milione, giungendo agli attuali 1,66 milioni di residenti. Dal secondo dopoguerra in poi la distribuzione territoriale della popolazione sarda si è modificata¹ e il ritmo (continua...)
Le prospettive demografiche dell’Africa (I parte). Un quarto della popolazione mondiale
Massimo Livi Bacci
Verso la metà del secolo, la popolazione del pianeta si aggirerà attorno ai 9,7 miliardi, quasi due miliardi e mezzo in più di oggi. Benché la velocità della crescita stia diminuendo – si prevede che verso la metà del secolo il tasso annuale si sarà dimezzato rispetto ad oggi (dall’1% allo 0,5%) – sono tanti (continua...)
A cento anni dalla Grande Guerra: effetti demografici nel breve e nel lungo periodo
Antonio Golini, Elena Grimaccia
Solitamente si pensa alle conseguenze demografiche delle guerre per l’aumento di mortalità che genera, ma in realtà i conflitti hanno un impatto altrettanto notevole, anche se meno tragico, su altri comportamenti demografici, come la nuzialità e la natalità. La Grande Guerra è un esempio molto interessante in questo senso, proprio per la brusca riduzione del (continua...)
Youth mortality in European countries: a comparative analysis
Elena Nikolayuk
In the 2nd half of the 20th century significant demographic changes occurred in the majority of European countries, especially in terms of mortality decline. Russia and other post-Soviet countries, however, followed a different path: a stagnation in the mid-60s, followed by a growth until 1981, and then again some progress (decline) in mid-80s, just before (continua...)
Black-White Mortality Differentials in the United States
Francesco Acciai, Aggie Noah, Glenn Firebaugh
In the United States, mortality rates differ across racial and ethnic groups. Although the gap in life expectancy between non-Hispanic blacks and non-Hispanic whites (blacks and whites, hereafter) has been declining, whites still lived on average 3.8 years longer than blacks (78.1 vs. 74.3 years) in 2010. The mortality regime of blacks and whites does (continua...)
Una popolazione sempre più longeva, ma anche in salute?
Vittorio Filippi
La popolazione italiana continua a invecchiare. Nel 2013 è proseguito il calo delle nascite (quasi 20 mila nati in meno rispetto all’anno prima, 64 mila in meno rispetto al 2009, e TFT che non arriva a 1,4 figli per donna) mentre è in aumento la longevità, pari ormai a 79,8 anni per gli uomini e (continua...)
ICPD
La RedazioneIl 7 marzo 2014 è uscita l’ultima versione del Rapporto “Beyond 2014” della ICPD, che è poi l’International Conference on Population and Deveopment . Per capirne il significato, bisogna risalire un po’ indietro, alla ICPD del 1994, tenutasi al Cairo. Quella conferenza produsse un “Programma di Azione” ventennale, che ha costituito il volano per l’operato (continua...)
Il nuovo progetto di legge sull’aborto volontario in Spagna: un flashback che nessuno desidera
Teresa Castro Martin
L’interruzione volontaria della gravidanza fu considerata delitto, in Spagna, fino al 1985 (se si eccettua un breve periodo nel 1937 sotto la Seconda Repubblica). Nel 1985 si modificò il Codice Penale e l’aborto venne depenalizzato in tre circostanze: rischio grave per la salute fisica e psichica della donna incinta; stupro; malformazioni gravi del feto.1 Da (continua...)
Dovremmo tassare i figli maschi? (*)
Carl NoahUn recente articolo sul quotidiano The Independent ha citato dati relativi all’esistenza di significative distorsioni nel rapporto dei sessi alla nascita in alcuni gruppi etnici del Regno Unito. Il rapporto dei sessi normale, alla nascita, è di circa 105 bambini ogni 100 bambine, ma ci sono gruppi nei quali il rapporto alla nascita è, tra (continua...)
Uomini e donne, diversi alla nascita. Una questione ancora irrisolta (*)
Elena Pirani
In condizioni naturali nascono mediamente più maschi che femmine: il rapporto tra i sessi alla nascita è di circa 105 maschi ogni 100 femmine. Piccole variazioni biologiche tra le popolazioni possono sussistere, ma si tratta di valori intorno a 104-106. Invece, fin dagli anni ’80, in paesi come la Cina, l’India e la Repubblica di (continua...)
Vajont, 1963-2013
Fiorenzo Rossi
Il disastroLa sera del 9 ottobre 1963, alle 22.39, una frana di 260 milioni di metri cubi si staccò dal monte Toc e precipitò nel lago artificiale che si era formato con la costruzione di una diga sul torrente Vajont, affluente del Piave, per la produzione di energia elettrica. L’onda provocata dalla frana si riversò (continua...)
Le conseguenze dellobesità sulla salute della popolazione
Gavino Maciocco
Per la prima volta nella storia degli ultimi due secoli in alcune aree degli USA la speranza di vita alla nascita mostra un arresto della crescita o una regressione, a causa dell’obesità e delle sue conseguenze sulla salute. In Europa non è certo che agli anni di speranza di vita guadagnati corrisponda un proporzionale aumento (continua...)
Crisi e suicidi: considerazioni sui dati della provincia di Catania
Roberto Pappalardo, Roberto Furnari
Il suicidio è la manifestazione più estrema di una serie di comportamenti autolesivi in cui rientrano l’ideazione suicidaria, la messa a punto di un piano, il tentativo e, infine, il suicidio vero e proprio. Questi comportamenti derivano da una interazione di elementi propri dell’individuo (biologici, genetici, psicologici) e di elementi esterni (sociali, ambientali e situazionali). (continua...)
In Memoriam
La RedazioneGli oltre trecentocinquanta migranti morti a poche centinaia di metri da Lampedusa, all’alba del 3 ottobre, nel naufragio del barcone che li trasportava dalla Libia, impongono all’Italia e all’Europa di andare oltre la retorica del cordoglio, guardando in faccia i fatti e predisponendo azioni concrete. Neodemos segnala 10 punti essenziali per evitare equivoci, doppiezze e (continua...)
Evoluzione della fecondità nellAfrica sub-sahariana: convergenza o divergenza?
Davide Posillipo
L’Africa sub-sahariana costituisce un unicum nel panorama demografico contemporaneo: alti tassi di crescita delle popolazioni, causati da una mortalità che ha conosciuto una diminuzione generalizzata negli ultimi decenni contrapposta alla fecondità più elevata nel mondo. È proprio la fecondità a costituire un tema di profondo interesse: se è vero che negli ultimi venti anni è (continua...)
Decisioni mediche sulla fine della vita. In Francia.
Gustavo De Santis
La legislatura volge al termine, la politica è in subbuglio, e la crisi economica morde: chi si preoccupa più delle decisioni cruciali che medici e familiari, quando non gli stessi interessati, devono prendere nelle fasi terminali della vita? Eppure anche da noi il dibattito si è acceso, a intermittenza, in un recente passato: nel 2006 (continua...)
Salute, mortalità e ambiente: il caso dellILVA di Taranto
PotosìNello scorso mese di Ottobre, l’Istituto Superiore di Sanità ha reso noto il Rapporto1 sulla salute e la mortalità della popolazione nel polo industriale di Taranto. Dal Rapporto emerge un quadro “critico” per quanto riguarda la mortalità che supera largamente quella della regione Puglia per quasi tutte le cause di morte, con un divario crescente (continua...)
Longevità: non tutto è progresso
Massimo Livi BacciPur immersi in una grave crisi, i cittadini dei paesi ricchi sono convinti che l’allungamento della vita sia un progresso acquisito ed irreversibile. E ciò nonostante esempi clamorosi, come l’inversione di tendenza avvenuta in Russia – e in minor misura in altri paesi satelliti – dove la speranza di vita è clamorosamente caduta negli anni (continua...)
La tormentata realtà geologica italiana
Annibale MottanaL’Accademia Nazionale dei Lincei, il 22 Giugno scorso, ha chiuso in seduta solenne l’anno accademico. Alla cerimonia di chiusura ha partecipato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano; il discorso di chiusura è stato pronunciato da Annibale Mottana, Professore di Georisorse e Mineralogia Applicata all’Ambiente all’Università di Roma Tre. Il discorso di Mottana, centrato sulle relazioni (continua...)
Perché in Italia i femicidi non contano (e non vengono contati)
Chiara IoriattiDall’inizio dell’anno in Italia sono state uccise per mano maschile circa 60 donne. Il dato è stato ripreso nei numerosi articoli e dibattiti televisivi seguiti all’uccisione dell’ennesima giovane da parte del suo convivente. I termini “femicidio”, o “femminicidio”, vengono correntemente utilizzati nel riportare tale notizia. Femicidi: una definizione Diana Russel e Jill Radford (Femicide: the (continua...)
Cosa dicono i dati sulla crisi dei suicidi?
Vincenzo Scrutinio
L’Italia è, tra i paesi della zona Euro di più vecchia data, uno dei paesi con il più basso tasso di suicidi. In base ai dati Eurostat sui tassi di suicidio standardizzati per età, in modo da tener conto della struttura demografica, aumentando la comparabilità internazionale, il paese mostrava nel 2000 un tasso di suicidio (continua...)
UN: tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulla mortalità
La Redazione
E’ appena uscito il volume UN-DESA di approfondimento sulla mortalità nel 2008, dal titolo Changing Levels and Trends in Mortality: the role of patterns of death by cause. Il rapporto copre tutti i paesi del mondo (oltre 200, ma il rapporto li raggruppa per grandi aree e categorie) e tutte le cause di morte (che (continua...)
Previsioni a confronto
La Redazione
La popolazione mondiale, secondo le stime della Population Division delle Nazioni Unite, ha da poco raggiunto i sette miliardi di abitanti, e supererà i nove miliardi nel 2050 (cfr. Bambino 7 miliardi. E se nascesse a San Marino? ). Quanto sono affidabili queste stime della popolazione futura? La risposta non è semplice, ma qualche indicazione (continua...)
Luci (e qualche ombra) nella lotta alla mortalità
Gustavo De Santis
A poca distanza dalla pubblicazione dell’ultima revisione del World Population Prospects (che nel titolo porta la data del 2010, ma che è uscita in realtà nel maggio 2011; United Nation Department of Economic and Social Affair , di cui ha dato conto anche Neodemos (“Nazioni Unite: popolazione del mondo stazionaria alla fine del secolo”, Neodemos, (continua...)
Relazioni pericolose
Massimo Livi BacciL’organizzazione Fortress Europe[1] tiene, da anni, la triste contabilità delle perdite umane di immigrati irregolari avvenute durante il transito verso l’Europa. Sono, per lo più, vittime di naufragi nelle rotte mediterranee ed atlantiche; in oltre un terzo dei casi si tratta di dispersi, i cui corpi non sono stati recuperati ed hanno trovato sepoltura in (continua...)
Le nascite premature e/o immature: tra evidenze scientifiche e problemi etici (*)
La RedazioneNella valutazione del neonato, l’età gestazionale è considerata il parametro più indicativo di maturazione, cioè di potenziale vitalità, ma nel corso degli ultimi decenni il concetto di “nato morto”, conseguentemente all’aumento della sopravvivenza dei nati molto pretermine, è andato continuamente ridefinendosi. Tra evidenze scientifiche… Attualmente meno del 10% delle nascite avviene prime di 37 (continua...)
Ma le morti bianche sono più di quelle registrate dallINAIL
Elisabetta Chellini, Alberto BaldasseroniIl rischio è una caratteristica costante del lavoro: le varie norme che tutelano il lavoratore hanno però il compito di contenerlo e di ridurre il più possibile il numero degli infortuni, soprattutto i più gravi, quelli mortali. Morti bianche: in calo, ma … In Italia, il fenomeno delle “morti bianche”, seppure in calo rispetto agli (continua...)
Le decisioni mediche di fine vita. (Seconda Puntata)
Guido Miccinesi, Eugenio PaciRiassunto: Un’indagine campionaria europea consente di conoscere pratiche e decisioni mediche per i pazienti assistiti nelle fasi terminali della loro vita. L’aggiornamento dei dati ItalianiSeguendo una metodologia diversa, che campiona i medici invece che i decessi(studio Itaeld), in Italia nel 2007 è stata ottenuta una rispondenza del 20%. Sono pervenute 2.818 risposte su 14.070 questionari (continua...)
Le decisioni mediche di fine vita (Prima puntata)
Guido Miccinesi, Eugenio PaciNegli anni 2001-2003 è stato realizzato in Italia il primo studio osservazionale sulle “decisioni mediche di fine vita” condotto a livello della popolazione generale, cioè non ristretto a ambiti di cura particolari (terapie intensive, cure neonatali). La definizione dell’oggetto di studio ha suscitato perplessità per la restrizione alle sole decisioni mediche che possono o intendono (continua...)
In sicurezza sul lavoro
Chiara Tasselli
La cronaca delle ultime settimane ha tragicamente portato alla ribalta il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Poche settimane fa è infatti salito a 7 il numero dei morti nell’incendio alla ThyssenKrupp di Torino, scoppiato il 6 dicembre scorso. Morti Bianche Per convenzione, è definito mortale un infortunio sul lavoro che, entro 180 giorni, (continua...)
Condizioni economiche e mortalità
Luigi Cannari, Giovanni D’Alessio
Paesi ricchi, paesi poveri e mortalità La relazione tra condizioni economiche e mortalità è di interesse non solo sotto il profilo demografico, sociologico ed epidemiologico, ma anche sotto quello economico. Per esempio, se non si tiene conto della correlazione positiva tra sopravvivenza e condizioni economiche, si ottengono stime (cross-section) distorte del profilo della ricchezza per (continua...)
La nuova geografia della demografia italiana
Alessandro Rosina
Nell’Italia del XXI secolo si nasce poco, si invecchia molto, e si muore senza fretta. Ma non è stato sempre così. Marcate sono anche, da sempre, le differenze territoriali. Sorpassi epocaliPer tutto il XX secolo si nasceva (molto) di più al Sud e si moriva (relativamente) di più al Nord. A metà anni Settanta la (continua...)