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La Russia e la demografia di guerra

Un autorevole centro di studi di Mosca riporta un articolo sulle conseguenze economiche e demografiche della guerra con l’Ucraina: forte abbassamento dei redditi, alta disoccupazione, abbassamento della natalità, arresto dell’immigrazione, ulteriore calo della popolazione, dopo il milione perduto nel 2021 1. Considerazioni realistiche, anche se presumibilmente ottimistiche. L’articolo riferisce anche dichiarazioni minacciose, riguardanti la prospettiva di “costruire un nuovo grande paese nello spazio post-sovietico… rifondando l’ordine mondiale con forte aumento del potere della Russia”,   

Riportiamo un articolo di Anatolji Komrakov comparso sulla “Nezavisimaya Gazeta” del 20 marzo scorso, e ristampato nel numero 939-940 della Rivista “Demoscop weekly” del 5-18 Aprile. 2022 ] Si tratta di una Rivista dell’autorevole Istituto di Demografia dela Scuole Superiore di Economia di Mosca. Gli esperti russi prevedono che la guerra approfondirà la crisi demografica del paese, la cui popolazione è scesa di circa un milione nel 2021. Né il bilancio demografico negativo potrà essere attenuato dall’immigrazione, di cui non si prevede un aumento – al netto del numero di rifugiati dal Donbass – data la prevista recessione causata dalla guerra. Il numero delle nascite, in conseguenza delle crisi economica potrebbe scendere del 12% nel 2022-2023. Considerando l’aggravarsi delle sanzioni, è presumibile che la gravità della crisi economica, e della crisi demografica ad essa connessa, possa essere assai maggiore di quella che le autorità prevedono. Ciò che preoccupa  è il minaccioso riferimento alla “costituzione di un nuovo grande paese nello spazio post-sovietico… rifondando  l’ordine mondiale con un forte aumento dello status e del potere della Russia”. Si capisce perché gli stati Baltici o le Repubbliche dell’Asia Centrale nutrano qualche timore per il loro futuro!   

Le conseguenze demografiche della “operazione speciale”

di Anatolji Komrakov

Il demografo indipendente Aleksey Raksha prevede che oltre alle conseguenze politiche ed economiche, la crisi ucraina avrà anche conseguenze demografiche sotto forma di una riduzione del tasso di natalità, nel quadro di una diminuzione dei redditi e del livello di vita della popolazione. Un fattore positivo per la demografia russa sarà l’afflusso di rifugiati dall’Ucraina, dove l’operazione di smilitarizzazioe ridurrà ulteriormente il tenore di vita dei cittadini.
Secondo il rapporto degli esperti del Center for Macroeconomic Analysis and Forecasting (CMASF), nel corso dell’adattamento alle condizioni imposte dalle nuove sanzioni, il reddito reale disponibile della popolazione nel 2022 potrebbe diminuire del 7-7,2%. Il calo continuerà nel 2023, anche se il suo declino non sarà così drammatico – dell’1,3-1,6%. Gli esperti prevedono una crescita solo per il 2024 dell’1,3-1,5%. Anche i salari reali si muoveranno nello stesso senso, con una diminuzione nel 2022 del 4-4,2% e nel 2023 – dell’1-1,2%, con un rimbalzo  appena percettibile dell’1-1,3% nel 2024.

Forte diminuzione del livello di vita

Tutto ciò sarà una conseguenza dell’adattamento dell’economia alle nuove condizioni. Date le restrizioni ai movimenti di capitali e una politica monetaria piuttosto restrittiva, si prevede che dopo lo shock iniziale, l’inflazione rallenterà abbastanza rapidamente. Secondo le previsioni del CMASF, nel 2022 l’aumento dell’indice dei prezzi al consumo sarà del 20-23%, entro dicembre 2023 si ridurrà al 7,7-8%, e nel 2024 scenderà al 5,5-5,7%.
Tuttavia, il ruolo determinante per l’economia russa non sarà rivestito dall’inflazione, ma da una recessione con tutte le conseguenze negative:  un aumento della disoccupazione e un peggioramento del livello di vita, come affermato dal sito specializzato  Macro Markets Inside (MMI), fondato dall’attuale direttore del dipartimento di politica monetaria della Banca centrale della Federazione Russa, Kirill Tremasov. Nel 2022, il calo (del 6,3-6,6%) sarà determinato principalmente da uno shock da domanda (una diminuzione degli investimenti del 25-30%; una diminuzione del fatturato commerciale del 7-7,5%, e dei servizi dell’8,5-9%).
Sulla base di tali previsioni economiche, i demografi traggono le loro conclusioni sul tasso di natalità futuro. Con un tale calo dei redditi reali della popolazione, si può presumere che, ad una prima approssimazione, il tasso di fecondità totale (TFT, o numero medio di figli per donna) possa scendere del 10%.

Crisi economica e diminuzione delle nascite

La situazione demografica in Russia si è deteriorata negli ultimi anni, il numero delle nascite è diminuito, sullo sfondo del Covid e delle “riforme” dell’assistenza sanitaria, l’eccesso di mortalità è aumentato…. Ora a questi problemi si aggiunge la negatività della nuova recessione economica… Secondo Aleksey Raksha… ”Lo sviluppo della crisi determinerà una sensibile flessione del numero medio di figli nel 2023, e la flessione si aggraverà nel  2024. E’ già in corso un calo tendenziale del numero di nascite di circa il 2,5-3% all’anno in conseguenza della cosiddetta “eco degli anni ’90” [dovuta al basso numero di nascite avvenute negli anni ‘90, ndt]. Tenendo conto di questo, la diminuzione complessiva del numero di nascite in due anni può essere del 12%, soprattutto qualora cessasse, alla fine del 2022, il programma per l’assegnazione di 450 mila rubli destinati al rimborso di un prestito ipotecario, e degli interessi dovuti, in conseguenza .della nascita di un terzo o successivo figlio.”Potenti misure per sostenere le famiglie con bambini potrebbero stabilizzare la situazione – suggerisce Raksha – ma i soldi per attuarle molto probabilmente non saranno disponibili.

L’immigrazione dal Donbass e dalle repubbliche ex-sovietiche dell’Asia Centrale


L’afflusso di migranti dal Donbass, così come la riapertura delle frontiere per i paesi asiatici dopo il Covid, non sono in grado di influenzare in modo significativo la situazione demografica nella Federazione Russa, ritiene Raksha. “Un quarto di milione, per lo più donne, bambini e anziani venuti dal Donbass non compensano le nostre perdite”, ha detto. “La risorsa migratoria è quasi esaurita, i giovani adulti, per la maggior parte, sono venuti da tempo da noi”.
Il Ministro per le Situazioni di Emergenza, Alexander Chupriyan, ha appena riferito alla Duma di Stato che quasi 250 mila rifugiati dal Donbass sono già arrivati in Russia. … Le autorità delle autoproclamate Repubbliche  di Doneck (RPD) e di Lugansk (LPR) hanno organizzato dal 18 febbraio le partenze verso la Russia, evacuando principalmente donne, bambini e anziani.
Per quanto riguarda i migranti dall’Asia [essenzialmente gli stati già facenti parte dell’URSS in Asia centrale, ndt] non saranno in grado di influenzare in modo significativo la crisi demografica della Federazione Russa. “Nella Federazione Russa prima del Covid c’erano fino a 10-11 milioni di stranieri, di cui 5-7 milioni  lavoratori ospiti; prima della crisi attuale, questi numeri erano rispettivamente di circa 8 e 4-5 milioni. E’ improbabile che nei prossimi anni il loro numero possa aumentare, in conseguenza della caduta della nostra economia “, afferma l’esperto

Achtung! Le speranze di “Un nuovo grande paese nello spazio post-sovietico”

“L’importanza demografica dei rifugiati dal Donbass non dovrebbe essere esagerata, l’afflusso di migranti da altre ex repubbliche dell’URSS non cambierà molto”, concorda Yuri Krupnov, presidente del consiglio di sorveglianza dell’Istituto di demografia, migrazione e sviluppo regionale. “Allo stesso tempo, i risultati demografici dipendono direttamente dai risultati dell’operazione militare speciale (SCO), e sarebbe sbagliato legare il tasso di natalità alla funzione del reddito, anche perché, potrebbe non esserci alcun calo dei redditi a medio termine”…”Davanti ai nostri occhi, c’è l’opportunità di rifondare l’ordine mondiale con un forte aumento dello status e del potere della Russia, compreso quello economico, attraverso il lancio di un programma per la costruzione di un nuovo grande paese nello spazio post-sovietico, che oggi non esiste. Questo è un possibile “cigno bianco”. L’alternativa è un “cigno” nero o grigio, con una caduta sistemica in tutti gli aspetti della vita nella Federazione Russa e, inevitabilmente, un deterioramento degli indici demografici”, sostiene Krupnov.

Putin e la luna nel pozzo

Le autorità sentono il bisogno di sostenere la popolazione in tempi difficili. Il Presidente Vladimir Putin ha annunciato una [nuova]  misura per pagare i benefici alle famiglie con bambini. Ha poi aggiunto che tutti i pagamenti sociali sarebbero stati aumentati. “Capisco che l’aumento dei prezzi stia colpendo seriamente i redditi delle persone, quindi nel prossimo futuro prenderemo la decisione di aumentare tutti i pagamenti sociali, compresi i benefici e le pensioni”, ha detto Putin,aggiungendo che il salario minimo e il minimo di sussistenza saranno aumentati. “Aumenteremo anche gli stipendi nel settore pubblico”, ha detto. “Vorrei sottolineare che anche nell’attuale difficile situazione, entro la fine dell’anno dobbiamo ridurre la povertà e la disuguaglianza, questi sono compiti abbastanza fattibili anche oggi. Chiedo al governo e alle regioni di concentrarsi su questo compito”, ha detto Putin.

Note

1 I giornali scrivono dell’impatto dell'”operazione speciale” sulla situazione demografica (demoscope.ru)

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