In che misura l’attuale pandemia di coronavirus potrà influenzare le scelte di convivenza e di matrimonio delle giovani coppie? Giacomo Bazzani, Raffaele Guetto e Daniele Vignoli, mediante un’indagine online, mostrano che queste dipendono in parte dalla durata ipotizzata della pandemia; la convivenza appare una forma di unione maggiormente compatibile con l’incertezza generalizzata che i giovani si trovano ad affrontare. Il matrimonio non viene escluso, ma rimandato a momenti con condizioni economiche migliori.
Pandemia di COVID-19: una nuova fonte di incertezza
La pandemia di COVID-19 ha rappresentato per le società occidentali uno shock di incertezza sconosciuto dalla fine della seconda guerra mondiale. Molte delle consuetudini nella vita familiare, sociale ed economica si sono interrotte, e i tempi per un ritorno alla “normalità” sono quanto mai incerti. Questa situazione di accresciuta incertezza, dunque, non dipende soltanto da fattori economici contingenti (come la perdita del lavoro) e restrizioni sociali oggettive (basti pensare alla quarantena), ma anche dai futuri scenari della pandemia che rimangono di difficile previsione. Non sappiamo ancora quanto questa nuova incertezza e la nuova socialità a distanza siano una condizione transitoria, oppure se cambieranno in maniera stabile anche la transizione alla vita adulta e i percorsi che portano a convivenze e matrimoni. La diffusa incertezza rispetto al futuro – amplificata ogni giorno dai media – unita alle restrizioni alla vita sociale imposte dalle norme governative, è verosimile abbia ripercussioni anche sulle scelte di vita familiari.
Quanto conta il futuro?
In una ricerca appena pubblicata1 abbiamo indagato gli effetti della pandemia di COVID-19 sulle scelte di convivenza e matrimonio, in particolare l’effetto che può avere la narrazione sul futuro della pandemia. I fattori “tradizionali” con cui vengono spiegate le scelte familiari generalmente si riferiscono a eventi già avvenuti nel passato o alla situazione economica corrente degli individui (“shadow of the past”); tuttavia, per coloro che non hanno subito direttamente conseguenze economiche o sulla salute, la pandemia è stata principalmente uno shock rispetto ad aspettative e narrazioni del futuro (“shadow of the future”).
L’influenza del futuro nelle decisioni ha un ruolo centrale nelle scelte quotidiane, sebbene non sia facile da misurare. Infatti, mentre il passato lascia “tracce” più o meno evidenti, almeno nei ricordi, il futuro è per definizione ancora da venire. Il futuro però è già presente e reale nelle aspettative e negli immaginari personali, nonché nelle narrazioni che i media ne fanno, e questa presenza esercita chiaramente un’influenza sulle scelte individuali.
Un esperimento durante il lockdown
Per valutare quanto conta il futuro nelle scelte di unione degli italiani, è stato realizzato un esperimento online: pochi giorni dopo che il Presidente del Consiglio aveva annunciato la costituzione del comitato tecnico-scientifico, agli intervistati è stato fatto leggere un finto bollettino con le previsioni di una task force di esperti sulla durata della pandemia di COVID-19, chiedendo poi le intenzioni future di formazione dell’unione (distinguendo tra matrimonio e convivenza)2. Gli intervistati sono stati suddivisi in cinque gruppi i cui bollettini differivano solo per la durata prevista della pandemia (3 mesi, 6 mesi, 12 mesi, 2 anni, più di 2 anni). L’indagine è stata realizzata durante l’ultima settimana di lockdown in Italia, tra il 25 aprile e il 1° maggio 2020, su un campione per quote di età, genere e regione della popolazione italiana tra 20 e 40 anni. Il campione complessivo è costituito da 4.039 individui, mentre l’analisi ha considerato 1.846 individui che hanno dichiarato di avere una relazione affettiva senza essere sposati, di cui 750 convivevano già al momento dell’intervista.
Gli effetti delle narrazioni del futuro su matrimonio e convivenza
L’analisi ha preso in considerazione la variazione tra le intenzioni di convivenza e matrimonio pre- e post-lettura del bollettino, misurate su una scala da 0 a 10. I risultati mostrano che le aspettative legate alla durata della pandemia veicolate dai media non hanno un particolare effetto sulle intenzioni di convivenza.
La durata attesa della pandemia, al contrario, ha un chiaro effetto sulle intenzioni di matrimonio: all’aumentare della durata attesa le intenzioni rispetto al matrimonio si riducono. Più precisamente, gli intervistati esposti allo scenario più pessimistico (durata della pandemia oltre i due anni) hanno ridotto di circa 0,7 punti le loro intenzioni di matrimonio, rispetto a coloro che sono stati esposti allo scenario più ottimistico (ritorno alla normalità entro 3 mesi). Questo effetto è valido sia per gli uomini che per le donne, con istruzione più o meno alta, sebbene sia più accentuato tra le donne e i soggetti con bassa istruzione. Analisi aggiuntive hanno mostrato che tra le donne non laureate l’effetto negativo sale a 1,3 punti. Non sono state riscontrate differenze significative a seconda dell’area di residenza.
Gli effetti dell’esperimento sono anche stati valutati in termini di effetti marginali medi di aumento o riduzione delle intenzioni di matrimonio secondo la durata ipotizzata della pandemia. I risultati mostrano che i soggetti esposti al bollettino più negativo, rispetto a quelli esposti al bollettino più ottimistico, hanno una probabilità maggiore di circa 10 punti percentuali di ridurre le proprie intenzioni di matrimonio, e una probabilità minore di circa 11 punti di aumentarle (Figura 1).
Convivere o sposarsi?
I nostri risultati sono in linea con la teoria demografica nota come “Pattern of Disadvantage”: individui meno istruiti e più esposti all’incertezza tendono ad evitare il matrimonio e a preferire la convivenza. La convivenza appare quindi una forma di unione più compatibile con il clima di incertezza generalizzata che i giovani si trovano ad affrontare. Il matrimonio non viene escluso, ma rimandato a momenti con condizioni economiche migliori.
In conclusione, la ricerca mostra come le narrazioni del futuro – spesso veicolate dai media – abbiano un chiaro impatto sulle scelte familiari.
Per saperne di più
Raffaele Guetto, Daniele Vignoli, Giacomo Bazzani (2020). Marriage and Cohabitation under Uncertainty: The Role of Narratives of the Future during the COVID-19 Pandemic. European Societies, 1-15.
Daniele Vignoli, Giacomo Bazzani, Raffaele Guetto, Alessandra Minello, Elena Pirani (2020). Narratives, Uncertainty and Fertility. A Theoretical Framework. In Robert Schoen (eds). Analyzing Contemporary Fertility. London: Springer, pp. 25-47.
Daniele Vignoli, Raffaele Guetto, Giacomo Bazzani, Elena Pirani, Alessandra Minello. (2020). A reflection on economic uncertainty and fertility in Europe: The Narrative Framework. Genus. Journal of Population Sciences, 76(28).
1 Guetto, Vignoli, Bazzani (2020).
2 Per maggiori dettagli sul disegno sperimentale si rimanda all’articolo pubblicato. Alla fine del questionario, gli intervistati sono stati informati circa la natura fittizia delle informazioni ricevute.