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L’Italia ai tempi del Covid-19. I risultati preliminari di uno studio longitudinale

I risultati preliminari di uno studio sulle conseguenze sociali del Covid-19 mostrano che l’epidemia ha peggiorato, seppure di poco, le condizioni generali di salute e di benessere soggettivo delle persone indagate. Ce ne parlano i ricercatori Riva, Lucchini, Gerosa, Respi e Piazzoni dell’Università Milano-Bicocca.

Tra Aprile e Agosto 2020, IASSC (Institute for Advanced Study of Social Change) – l’Osservatorio permanente sul mutamento sociale dell’Università Milano-Bicocca – ha condotto una rilevazione sulle conseguenze del Covid-19 e delle misure di contenimento del contagio sulla vita quotidiana. La rilevazione ha previsto la somministrazione, mediante tecniche CAWI e CATI, di un questionario a 950 soggetti, un campione individuato1 nell’ambito del progetto di ricerca ITA.LI – Italian Lives, l’indagine longitudinale sui corsi di vita in Italia, finanziata dal MIUR mediante i fondi dei Dipartimenti di eccellenza, che IASSC sta conducendo in collaborazione con Istat e IPSOS.

L’effetto sulla salute…

I risultati preliminari mostrano, anzitutto, che il Covid-19 ha peggiorato seppure poco, le condizioni generali di salute e di benessere soggettivo. E’ stato, in primo luogo, calcolato un indice sintetico della salute mentale2 a partire da sei quesiti, che misurano vitalità (sentirsi pieno di energia), attività sociali (interferenza della salute fisica e dello stato emotivo nelle attività sociali), stato emotivo (limitazioni nel lavoro e nelle altre attività quotidiane a causa dello stato emotivo; cali di concentrazione) e salute mentale (sentirsi calmo e sereno; sentirsi scoraggiato e triste) nelle 4 settimane precedenti l’intervista. L’indice sintetico di salute mentale è diminuito di 5,5 punti su una scala 0-100 (Figura 1). Il peggioramento è misurabile anche in termini di incremento della quota di quanti dichiarano di avere disturbi del sonno (Figura 2). Più della metà del campione, infatti, riporta difficoltà ad addormentarsi (40% “qualche difficoltà”; 14,1% “molte difficoltà”), mentre, prima dell’emergenza Covid-19, tale quota era pari al 35,6% (29,5% “qualche difficoltà” e 6,1% “molte difficoltà”).

…e sulle condizioni di lavoro

Anche la qualità del lavoro sembra peggiorare in tempi di Covid-19 (Figura 3). I punti critici da segnalare sono, per circa un terzo del campione e in specie per i soggetti meglio posizionati sul mercato del lavoro, l’aumento dell’intensità del lavoro (28,0% dei rispondenti) e del conflitto percepito tra impegni professionali e familiari (per il 27,6%). Altri dati di interesse sono l’aumento dei rischi per la salute (per il 39%) e la riduzione dell’orario di lavoro (per il 37%), parzialmente responsabile della diminuzione di reddito e stipendio (il 35% degli intervistati lo accusa).

La soddisfazione si riduce

Per effetto del peggioramento di due delle dimensioni più importanti della vita si registra una diminuzione del livello di soddisfazione,  nelle relazioni familiari (-0,49 punti , misurato su una scala 0-10) e amicali (-1,21 punti, con un decremento marcato per le donne), nel tempo libero (-0,75 punti, specie tra le donne), nel lavoro (-0,66 punti) e nella situazione finanziaria (-0,74 punti, principalmente tra i 35-44enni), nel quartiere di residenza (-0,32 punti) oltre che nella vita in generale (-0,35 punti).

In definitiva, i primi riscontri dell’indagine realizzata consentono di gettare luce su alcune interessanti variazioni, di segno negativo, su diversi aspetti della vita quotidiana. Come visto, su alcuni domini l’impatto della diffusione del Covid-19 e dell’attuazione delle misure contenitive del contagio sembra essere più evidente; su altre dimensioni le conseguenze sono, all’apparenza, ridotte. Di qui, in attesa di applicare tecniche di analisi più complesse ai dati raccolti, è ragionevole ritenere che, se vi sarà un cambiamento reale e permanente nelle condizioni di vita, di lavoro e di salute, tale cambiamento si dispiegherà in modo graduale, nel corso del tempo. Al momento, nonostante l’emergenza epidemiologica e le misure restrittive adottate per fronteggiarla siano stati sinora descritti, nel dibattito comune e non solo, come eventi dall’enorme impatto sanitario, economico e sociale, le loro conseguenze sembrano essere circoscritte. In tal senso sarà interessate verificare, anche mediante analisi comparative, in che misura i provvedimenti urgenti adottati dal Governo a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese possano avere rappresentato una barriera efficace al dispiegarsi dei preannunciati possibili effetti negativi. Serviranno, ad ogni modo, altre rilevazioni per comprendere se i cambiamenti rilevati a livello individuale siano destinati a sfumare, ad azzerarsi nel tempo piuttosto che lasciare un’impronta duratura.


Note

1 Tasso di risposta (AAPOR RR1): 27%

2 Per la metodologia di costruzione dell’indice si rimanda a: Ware J. E. Jr., Kosinski M., Keller, How to score the SF:12 Physical & Mental Health Summery Scales. Boston MA. The Health Institute, New England Medical Center, 1995

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