Tab 1. Popolazione del mondo, per grandi aree: 1950, 1975, 2007 e 2050 (con varianti)
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Popolazione
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Popolazione al 2050
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Aree
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1950
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1975
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2007
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Bassa
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Media
|
Alta
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Mondo
|
2 535
|
4 076
|
6 671
|
7 792
|
9 191
|
10 756
|
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Paesi sviluppati
|
814
|
1 048
|
1 223
|
1 065
|
1 245
|
1 451
|
|
Paesi in via di sviluppo
|
1 722
|
3 028
|
5 448
|
6 727
|
7 946
|
9 306
|
|
Paesi arretrati
|
200
|
358
|
804
|
1 496
|
1 742
|
2 002
|
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Altri Pvs
|
1 521
|
2 670
|
4 644
|
5 231
|
6 204
|
7 304
|
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Africa
|
224
|
416
|
965
|
1 718
|
1 998
|
2 302
|
|
Asia
|
1 411
|
2 394
|
4 030
|
4 444
|
5 266
|
6 189
|
|
Europa
|
548
|
676
|
731
|
566
|
664
|
777
|
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America Latina e Caribe
|
168
|
325
|
572
|
641
|
769
|
914
|
|
Nord America
|
172
|
243
|
339
|
382
|
445
|
517
|
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Oceania
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13
|
21
|
34
|
42
|
49
|
56
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Popolazione in milioni. Per la pop. al 2050 sono date 3 varianti: bassa, media e alta
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Fonte: United Nations (2007) World Population Prospects: The 2006 Revision, New York.
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Le prospettive della popolazione mondiale
E’ uscito da poco l’aggiornamento biennale delle previsioni demografiche delle Nazioni Unite (http://www.un.org/…/) , in passato accompagnato da feroci polemiche, ma questa volta passato un po’ in sordina.
Il motivo del minor interesse di quest’anno è forse da ricercare nel fatto che le previsioni al 2050 formulate oggi sono nel complesso simili a quelle formulate due anni fa: allora si prevedevano globalmente 9,1 miliardi di persone al 2050, mentre oggi se ne prevedono 9,2. Un miglioramento, dunque, se si considera che l’incremento si deve anche a una miglior sopravvivenza; un peggioramento, invece, se si teme che una popolazione in continua crescita contribuisca a mettere a repentaglio la salute e la sopravvivenza del pianeta: oggi siamo 6 miliardi e mezzo, nel 1950 eravamo appena 2 miliardi e mezzo, e alla nascita di Cristo si stima che fossimo 10 volte di meno: 250 milioni appena.
La crescita tumultuosa degli anni passati, e quella rallentata ma ancora sensibile degli anni a venire stanno ridisegnando la mappa del popolamento, sia per la popolazione mondiale nel suo complesso (v. Livi Bacci, La terra a quota 10 miliardi ) sia per aree geografiche specifiche, tra cui quella del bacino mediterraneo, che ci riguarda molto da vicino (Daniele Vignoli, La distanza tra le rive del Mediterraneo ).
Cambiamenti e Problemi
Cambia il peso demografico dei paesi, con quelli poveri che crescono rapidamente, e quelli ricchi che ristagnano (tab. 1); cambia, all’interno dei paesi, il peso delle classi di età, con un generale invecchiamento (fig. 1); diminuisce la fecondità, cala la mortalità infantile e si allunga quasi dappertutto la durata media della vita, con qualche eccezione per i paesi dell’Africa sub-sahariana, martoriata dall’AIDS.
Le previsioni delle Nazioni Unite, a guardarle con un po’ di attenzione, svelano le grandi opportunità, ma anche i nuovi problemi delle popolazioni del futuro. Ad esempio, riusciranno i paesi ricchi, ma vecchi, a far fronte alle crescenti spese sanitarie e previdenziali? E riusciranno i paesi poveri a dare uno sbocco occupazionale ai milioni di giovani che, ogni anno, si affacciano sul mercato del lavoro? I bilanci del welfare state, soprattutto in Europa, e i movimenti migratori internazionali, mai così intensi come in questi ultimi anni, inducono a un cauto pessimismo sotto entrambi i profili.
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