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Una popolazione in crescita: i centenari

La popolazione centenaria, un tempo una curiosità demografica, sta rapidamente aumentando di numero, in Italia e nel Mondo. Ce ne parla Vittorio Filippi, con alcune considerazioni circa la rilevanza di questo nuovo soggetto sociale.

Un nuovo soggetto avanza nella nostra società. Avanza in modo invisibile e silenzioso, trattato più che altro come una mera curiosità demografica. Però presenta numeri sempre crescenti e significativi: sono i centenari, che in Italia hanno superato le 20 mila unità, e non solo: perché anche i centenari, lievitando di numero, vanno a scomporsi per sottocategorie biografiche. Aumentano infatti anche i cosiddetti semi-super centenari (105 anni e più) e perfino i super centenari (110 ed oltre): i primi sono 844 mentre i secondi sono 51. Solo dieci anni prima i super centenari erano 241

Un nuovo soggetto sociale

Numeri (ancora) piccoli, ma significativi di una inedita longevità dalle numerose concause che crea un soggetto sociale pure inedito dal punto di vista della demografia storica. Infatti solo qualche decina di individui raggiungevano i cento anni nelle generazioni dei nati negli anni immediatamente successivi al 1850, poi i centenari sono cresciuti gradualmente: i maschi lentamente, le femmine in maniera più decisa, soprattutto dalla generazione del 1880 in poi. I maschi hanno raggiunto la soglia dei 500 centenari solo con la generazione del 1901, cioè venti anni più tardi delle donne e solo nelle generazioni successive ai nati nel 1890 la crescita appare più decisa. Dalla generazione dei nati nel 1850 a quella del 1905, il numero delle persone che raggiungono il centesimo compleanno è aumentato da 70 a quasi 4 mila. La crescita è stata più forte tra le donne, comportando un raddoppio del numero delle centenarie ogni otto anni ed è stata più lenta tra i maschi, con un raddoppio ogni undici anni. Tale crescita è dovuta soprattutto all’aumento della sopravvivenza dopo i 70 anni ed in particolare dopo gli 80, mentre minore importanza hanno avuto il miglioramento della sopravvivenza fino a 70 anni e la diminuita emigrazione2

Una tendenza globale

Oggi sul pianeta vi sono circa 722 mila centenari, secondo le proiezioni demografiche delle Nazioni Unite per il 20243. La popolazione centenaria degli Stati Uniti è la seconda più grande al mondo: l’ONU la stima a 108 mila unità, ma il Giappone è il paese con il maggior numero di centenari, circa 146 mila. Seguono Cina (60 mila), India (48 mila) e Tailandia (38 mila). In ciascuno di questi paesi, i centenari rappresentano meno dell’1% della popolazione complessiva, ma insieme rappresentano più della metà (il 55%) della popolazione mondiale di età pari o superiore a cento anni. Da un altro punto di vista, i centenari costituiscono la percentuale maggiore della popolazione totale in Giappone, Tailandia e Stati Uniti, e quote minori in Cina e India, che hanno popolazioni numerose ma relativamente più giovani.

Entro il 2054, si prevede che la popolazione centenaria nel mondo crescerà fino a quasi 4 milioni. E sarà la Cina ad avere il maggior numero di centenari, con 767 mila unità, seguita da Stati Uniti, India, Giappone e Tailandia. In rapporto alla popolazione residente, si prevede che i centenari saranno circa 49 su 10 mila abitanti in Tailandia, 40 in Giappone, 14 negli Stati Uniti; 6 in Cina  e due in India. 

Per quanto riguarda l’Italia la tendenza è analoga. Al primo gennaio 2021 si contavano 17.177 persone residenti di 100 anni e oltre; nell’83% dei casi si tratta di donne. Dal 2009 ad oggi le persone residenti di cento anni ed oltre sono praticamente raddoppiate e a metà secolo, prevede l’Istat, i centenari sfioreranno le 60 mila unità, di cui circa 700 semi-super centenari. Il futuro dei centenari dipende essenzialmente da due fattori. Il primo è costituito dalla numerosità della popolazione anziana, in crescita nei prossimi decenni per l’afflusso delle folte generazioni dei boomer  nelle età anziane.. Il secondo fattore è connesso con il grado di salute dei molto anziani, in sensibile miglioramento.  L’Istat4 prevede un contesto di buone aspettative sull’evoluzione della speranza di vita alla nascita (86,1 e 89,7 anni quella prevista nel 2080, rispettivamente per uomini e donne, con un guadagno di 5,7 anni per i primi e di 5,2 anni per le seconde sul 2022), ma è noto che la longevità è un complesso prodotto epigenetico che rimanda a numerosissimi fattori ambientali lato sensu oggi ancora non del tutto noti o prevedibili (si pensi solo alle conseguenze del cambiamento climatico sulla salute).

Sguardi nuovi sulle età

La crescita dei centenari, se non un sogno faustiano, ben rappresenta una “estremizzazione” demografica e gerontologica assolutamente nuova storicamente e non priva di conseguenze. Infatti dietro tale crescita vi sono coorti via via più numerose di ottantenni e novantenni che premono in termini di longevità grazie al ridimensionamento della mortalità ottenuto proprio nelle età più elevate. Questa progressiva, costante compressione della mortalità in età sempre più avanzate offre per la prima volta nella storia la possibilità di sganciarsi dall’età come unica ed indiscussa modalità di regolazione e scansione della vita sociale, per sostituirla con nuovi indicatori circa le necessità, aspettative e potenzialità degli individui in tutte le età della vita. Perché sempre più i cicli e le storie di vita si personalizzano e si destrutturano in percorsi e cronologie differenziate in cui le età sono sempre meno esplicative e periodizzanti5.  La crescita dei centenari – e delle relative sottocategorie – amplifica ed al tempo stesso banalizza la categoria dell’anziano, rendendola un mare magnum definitorio in cui si trovano situazioni, problemi, aspettative e profili diversissimi. La inattesa longevità rappresenta così una caratterizzazione ulteriore della crescente complessità dei processi d’invecchiamento stesso.

Note

1Istat, Rilevazione della popolazione residente di 105 anni e più, 30 gennaio 2024;

2Bonarini F., Sull’aumento dei centenari in Italia, “Popolazione e storia”, 9 settembre 2012;

3Pew Research Center, U.S. centenarian population is projected to quadruple over the next 30 years, January 9, 2024; 

4Istat, Il Paese domani: una popolazione più piccola, più eterogenea e con più differenze, 28 settembre 2023;

5Caselli G., Egidi V., Strozza C., L’Italia longeva, il Mulino, Bologna 2021, pp. 42-45.

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