Il comportamento sessuale dei millennials è notevolmente cambiato rispetto a quello dei loro genitori e dei loro fratelli maggiori. Questo articolo di Gianpiero Dalla Zuanna e Daniele Vignoli tratteggia alcuni di questi cambiamenti, alla luce dei risultati di una grande indagine sugli studenti universitari.
Alcuni risultati di un’ampia ricerca sulla sessualità dei millennials sono stati già tratteggiati in un recente articolo su Neodemos (Dalla Zuanna, Vignoli – Piacere e fedeltà: i millennials italiani e il sesso). Qui illustriamo altri importanti aspetti, che caratterizzati negli ultimi due decenni da profondi cambiamenti. I dati derivano da due ricerche, una del 2000 e una del 2017, su ampi campioni statisticamente rappresentativi per l’Italia di giovani studenti dei primi due anni di economia e statistica, intervistati con un identico questionario a risposte chiuse (Dalla Zuanna e Vignoli 2021; Minello et al. 2020).
Omosessualità
In tutto l’Occidente, nel primo scorcio del XXI secolo l’amore omosessuale ha vissuto percorsi di legittimazione pubblica e privata. Anche in Italia i cambiamenti in tale senso sono stati rilevanti; il dibattito che ha portato nel 2016 alla legge sulle unioni civili omosessuali rivela la crescita di un sentimento pubblico più tollerate verso le persone con orientamento non eterosessuale. Anche fra gli studenti la tolleranza è cresciuta, ma fra gli uomini permane una maggioranza ostile ai comportamenti omosessuali maschili; inoltre, studenti e studentesse – specialmente se con orientamento omosessuale – dichiarano di percepire un diffuso rifiuto dell’omosessualità da parte dei genitori e dei gruppi di pari.
Una giovane donna su cinque e un giovane uomo su dieci intervistati nel 2017 affermano di essere coinvolti in almeno una delle tre dimensioni dell’omosessualità (identità, pratica, attrazione) – Dalla Zuanna e Vignoli 2021, cap. VII. Tuttavia, gli studenti che manifestano esplicitamente un’identità non eterosessuale sono assai di meno: meno del 3% (prevalentemente omosessuali) fra gli uomini e meno del 4% (prevalentemente bisessuali) fra le donne. Sono percentuali simili a quelle osservate nel primo scorcio del XXI secolo in altre ricerche sull’Italia e su paesi occidentali che pure ci hanno preceduto di decenni nel dare veste giuridica alle coppie con orientamento omosessuale.
I dati della nostra indagine confermano molte caratteristiche delle persone con identità, pratica e attrazione omosessuale e bisessuale, osservate da altre ricerche in svariati contesti italiani e stranieri. Sono confermate anche molte delle difficoltà incontrate dalle persone con orientamento omosessuale e bisessuale nell’essere accettati e nell’accettarsi pienamente, difficoltà che possono anche sfociare in disturbi psico-fisici. Nell’Italia del nuovo secolo le persone con orientamento omosessuale e bisessuale sono più accettate e meno discriminate rispetto a vent’anni fa, ma la loro piena cittadinanza sociale è tutt’altro che compiuta.
Masturbazione e pornografia
La sessualità dei millennials vive nel continuo intreccio fra piacere fisico e amore di coppia. Tuttavia, vi sono due aspetti dove domina la ricerca del piacere fine a se stesso, ossia la masturbazione e la pornografia. Queste pratiche non suppliscono tanto alla mancanza – temporanea o prolungata – di una relazione di coppia, ma definiscono piuttosto sentieri edonistici autonomi, percorsi anche da quanti hanno regolarmente e frequentemente rapporti sessuali. La masturbazione – generalizzata fin dalla prima adolescenza fra gli uomini millennials, come già lo era fra i loro padri – si è diffusa maggiormente anche fra le giovani donne. Tuttavia, a ventun anni due terzi delle studentesse non si è mai masturbata (meno del 10% fra gli studenti). Anche la pornografia è per lo più una questione maschile, strettamente intrecciata con l’autoerotismo. La diffusione generalizzata e intensiva della fruizione di materiale pornografico via web è una delle caratteristiche più salienti della sessualità maschile della generazione dei millennials. Al contrario, fra le donne l’interesse verso la pornografia è limitato e la fruizione intensiva di pornografia quasi assente.
Altre differenze di genere
Quelle appena descritte sono le più forti differenze di genere nella sessualità dei millennials messe in luce dai dati, ma non sono certo le uniche. Anche nei paesi che hanno preceduto l’Italia nei cambiamenti, l’omologazione fra ragazzi e ragazze dell’età e del contesto in cui avviene l’iniziazione sessuale non va di pari passo con l’affermarsi di percorsi sessuali giovanili indifferenziati per genere (Billari et al. 2007; Kontula 2009, cap. 12). Fra le giovani donne italiane e degli altri paesi occidentali il sesso occasionale è meno diffuso e il numero complessivo di partner più limitato rispetto agli uomini coetanei. Inoltre, a differenza di quanto accade in altri paesi occidentali, in Italia, i ruoli di genere sono definiti in modo netto nei copioni sessuali di coppia, dove è assai raro che la donna prenda l’iniziativa per chiedere all’uomo di avere rapporti sessuali. In Italia, anche fra i giovani, resta diffusa l’idea che i bisogni sessuali degli uomini siano “naturalmente” più intensi rispetto a quelli delle donne (Ferrero Camoletto e Bertone 2009).
Sensibili differenze fra giovani uomini e giovani donne si osservano anche nella diffusione del doppio standard. A differenza di quanto osservato nel 2000, in tutte le batterie di opinioni da noi sondate nel 2017 le donne affermano che le regole sociali della sessualità dovrebbero essere simili per i due generi, mentre fra gli uomini intervistati nel 2017 persistono antichi pregiudizi, il più “classico” dei quali valuta positivamente l’uomo single che pratica sesso occasionale, negativamente la donna single che si comporta allo stesso modo.
Un’altra importante differenza riguarda la soddisfazione sessuale. Le studentesse ventunenni dichiarano di essere assai più soddisfatte rispetto agli studenti loro coetanei. Ciò accade perché la soddisfazione è positivamente correlata con l’essere in coppia e con la frequenza dei rapporti sessuali, e al momento dell’intervista una proporzione sensibilmente più elevata di donne è in coppia (51%, contro 37%), e mediamente la frequenza dei rapporti sessuali delle persone in coppia è più che tripla rispetto a quella delle persone single.
È difficile prevedere ciò che accadrà nel prossimo futuro alle differenze di genere della sessualità. Certamente, esse si sono trasformate e si stanno trasformando, ma è difficile pensare che scompaiano. I dati ci dicono che – fra le persone con orientamento eterosessuale come fra quelle con orientamento omosessuale o bisessuale – oltre a molti comportamenti anche le culture sessuali dei giovani uomini e delle giovani donne sono tutt’altro che omogenee e convergenti. Marte e Venere si sono avvicinati, ma i due pianeti restano ancora molto lontani.
Lati oscuri
I cambiamenti di questo scorcio di secolo hanno indotto anche fenomeni negativi, che andrebbero meglio contrastati. Il primo è l’incremento delle malattie sessualmente trasmissibili. Fra gli studenti ciò non è dovuto tanto a una diminuzione della prudenza contraccettiva – che resta sui livelli di inizio secolo – bensì all’aumento dell’intensità dell’attività sessuale precoce (abbassamento dell’età ai primi rapporti, incremento della frequenza dei rapporti e diminuzione delle persone vergini). Nel 2017 quattro studenti non vergini su dieci affermano di aver corso qualche rischio di infettarsi, e tale proporzione passa a sette su dieci tra coloro (18%) che hanno una vita sessuale precoce, intensa e promiscua. I nostri dati suggeriscono che la sessualizzazione della vita affettiva degli adolescenti dovrebbe indurre seri e continuativi programmi di educazione sessuale.
Anche la proporzione di studenti che afferma di “aver avuto esperienze sessuali contro la sua volontà” aumenta tra il 2000 e il 2017, sia fra gli uomini che fra le donne, attestandosi su livelli relativamente alti specialmente per le donne (nel 2017 uno studente su trenta e una studentessa su quindici). Preoccupa inoltre la concentrazione della violenza sessuale su alcune categorie, in particolare fra uomini e (specialmente) donne straniere, di orientamento omosessuale e (specialmente) bisessuale e che hanno vissuto esperienze omosessuali.
Diventare adulti
Concludiamo con una questione più generale: qual è il posto della sessualità nel quadro nell’emerging adulthood italiano? Per molti versi, il comportamento sessuale dei giovani italiani sta convergendo verso quello dei loro coetanei europei, come l’abitudine di convivere prima (o invece di) sposarsi e di avere figli senza essere sposati. Restano alcune differenze, in particolare il permanere di tradizionali squilibri di genere, che tuttavia non sono spariti neppure nei paesi araldi del cambiamento (Kontula 2009; Mercer et al. 2013). In sintesi, la sessualizzazione della vita degli adolescenti italiani e la loro convergenza verso forme di amore romantico, secondo standard simili a quelli dei coetanei europei, non viene frenata né dagli intensi scambi materiali e simbolici con i genitori, né dalla prolungata permanenza nella famiglia d’origine, né dall’incertezza economica che caratterizzano l’emerging adulthood del Bel Paese.
Per saperne di più
L’immagine dell’articolo è tratta dal film “La mala educación” – 2004 – di Pedro Almodóvar
Arnett, J.J. 2014 Emerging adulthood: the winding road from the late teens through the twenties, Oxford, Oxford University Press.
Billari, F.C., Caltabiano, M. e Dalla Zuanna, G. (a cura di) 2007 Sexual and affective behaviour of students. An international research, Padova. Cleup.
Dalla Zuanna, G. e Vignoli, D. 2021 Piacere e fedeltà. I millennials italiani e il sesso, Bologna, il Mulino.
Ferrero Camoletto, R. e Bertone, C. 2009 Like a sex machine? La naturalizzazione della sessualità maschile, in E. Ruspini (a cura di) Uomini e corpi. Una riflessione sui rivestimenti della mascolinità, 129-146 Milano, Franco Angeli.
Kontula, O. 2009 Between sexual desire and reality. The evolution of sex in Finland, Helsinky, Publications of the Population Research Institute, D49.
Mercer, C.H. et al. 2013 Changes in sexual attitudes and lifestyles in Britain through the life course and over time: findings from the National Surveys of Sexual Attitudes and Lifestyles (Natsal), in “Lancet”, 382, 1781-1794.
Minello, A., Caltabiano, M., Dalla Zuanna, G. e Vignoli, D. 2020 Catching up! The sexual behaviour and opinions of Italian students (2000-2017), in “Genus” 76, 16, on-line.