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Pensiamo davvero di essere migliori degli immigrati?

Parlare di immigrazione può fare sentire le persone su un gradino più alto della scala sociale?  Andrea Fazio e Erminia Florio mostrano, sulla base di un recente studio, che la risposta a questa domanda è affermativa ma dipende dall’orientamento politico.

Capire che posizione i cittadini pensano di occupare sulla scala sociale è di estrema importanza. Percepirsi un comune cittadino o un appartenente all’elite può avere diverse implicazioni su come si vota, si pensa alle politiche fiscali e, di conseguenza, può portare a conflitti sociali tra coloro che si percepiscono in gruppi diversi. Ad esempio, uno studio recente di Alesina Miano e Stantcheva (2023) ha dimostrato che l’immigrazione riduce il supporto dei cittadini nei confronti di politiche di redistribuzione del reddito. Nello stesso articolo, gli autori hanno dimostrato che, quando spinti a pensare all’immigrazione (che dunque diventa un tema saliente), i cittadini riducono le loro preferenze per la ridistribuzione e tale risultato rimane valido anche fornendo informazioni corrette sugli immigrati (ad esempio il numero, la provenienza, il tasso di disoccupazione e il livello di studio). Un modo per spiegare questi risultati è senz’altro come i cittadini si percepiscono sulla scala sociale. Se gli immigrati sono in una posizione economica peggiore rispetto al classico cittadino, il rischio è che i primi possano beneficiare più di tutti della redistribuzione.

L’esperimento sui dati della German Social Survey

In un articolo recente (Fazio e Florio, 2023), abbiamo studiato come far pensare al fenomeno migratorio abbia effetti sulla posizione sociale che le persone si attribuiscono. Per farlo, abbiamo utilizzato la German Social Survey, un’indagine rappresentativa della popolazione tedesca che raccoglie dati su opinioni, attitudini e condizioni socioeconomiche in Germania. Nelle edizioni degli anni 2004 e 2014, metà del campione è stato sottoposto a un ulteriore modulo su identità nazionale e attitudini verso gli immigrati, mentre la restante metà è stata sottoposta a un modulo sulla cittadinanza attiva, che riguardava domande sui diritti dei cittadini e la partecipazione politica. Entrambi i moduli terminavano con la domanda “Nella nostra società ci sono gruppi che tendono ad essere in cima e gruppi che tendono ad essere in fondo. Qui sotto è riportata una scala che va dalla cima al fondo. Pensando a lei, dove si posizionerebbe su tale scala?”.

I risultati

I risultati mostrano che chi è stato sottoposto al modulo sull’identità nazionale e l’immigrazione – dove il fenomeno migratorio era saliente – tende a posizionarsi, a parità di caratteristiche, più in alto nella scala sociale rispetto a chi è stato sottoposto al modulo sulla cittadinanza attiva. Questo risultato, in particolare, è dovuto a chi identifica il proprio orientamento politico come di destra più che di sinistra, e l’effetto è maggiore per chi si identifica come di estrema destra. Indirettamente, la nostra analisi suggerisce che gli individui tendono a sentirsi in una posizione socialmente superiore rispetto agli immigrati. Specialmente se si è di orientamento politico di destra o di estrema destra.

In generale, questo studio aggiunge un piccolo tassello alla comprensione sulle percezioni verso gli immigrati, mostrando che in alcuni casi vengono effettivamente percepiti come appartenenti ad un gruppo socialmente inferiore.

Per saperne di più

Alesina, A., Miano, A., & Stantcheva, S. (2023). Immigration and redistribution. The Review of Economic Studies, 90(1), 1-39.

Fazio, A., & Florio, E. (2023). Immigration and Perceived Social Position. Insights from an Unintended Survey Experiment. The BE Journal of Economic Analysis & Policy, 23(2), 547-564.

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