La politica migratoria ha urgente necessità di una profonda revisione. La normativa attuale, nata negli anni ’90, quando si dovevano gestire flussi di decine di migliaia di persone, è assolutamente inadeguata ai tempi attuali, nei quali i migranti si contano a centinaia di migliaia. In un’Italia dall’economia stagnante e dalla demografia regressiva. In un’Europa timorosa del nuovo e contrassegnata da un’opinione pubblica spesso ostile al fenomeno migratorio. Da un incontro con gli amici di FIERI (il Forum Internazionale Europeo di Ricerche sull’Immigrazione) è nata l’idea di ragionare – in un incontro tra studiosi, amministratori e operatori – sul futuro della politica migratoria. Con uno sguardo rivolto al futuro, oltre il contingente, fuori da posizioni pregiudiziali e da logiche strumentali. E’ nato così l’incontro del 9 dicembre scorso, organizzato a Roma da Neodemos e da FIERI, intitolato “Quale immigrazione per l’Italia di domani? Un confronto tra esperti e operatori”. L’incontro – presentato da Ferruccio Pastore, direttore di FIERI, e Massimo Livi Bacci di NEODEMOS – e introdotto da Jonathan Chaloff (OCSE), ha riunito un pubblico assai folto in un dibattito serrato.
Nonostante la grave crisi economica, il Paese ha continuato a ricevere migranti, anche se con un flusso rallentato. Nel corso del 2009, gli stranieri iscritti in anagrafe sono aumentati di 340.000 unità, e la crescita è proseguita – seppur rallentata – nel primo semestre del 2010. Mentre l’occupazione degli italiani scende, quella degli stranieri continua a salire (+ 170.000 occupati tra il secondo trimestre del 2009 e il secondo del 2010); il mercato del lavoro, fortemente segmentato, continua ad assorbire manodopera generica, sottopagata e vulnerabile. Insomma, sembra che di un afflusso costante di lavoratori stranieri l’Italia non possa proprio fare a meno, nemmeno per brevi periodi. Se è così, quali sono gli strumenti migliori, più efficaci e sostenibili, in termini sia economici e sociali, sia politici, per gestire questa esigenza strutturale? Fino ad oggi, seppure con alcuni cambiamenti significativi di impostazione (pensiamo specialmente all’istituzione del “contratto di soggiorno”), è prevalsa una gestione ex post, cioè imperniata sullo strumento della regolarizzazione, e poco selettiva (salvo che, in parte, rispetto al paese di origine, grazie allo strumento delle “quote privilegiate”).
Il Seminario di FIERI e Neodemos è stato dedicato a questi temi. E’ assai difficile sintetizzare i contenuti e la ricchezza del dibattito, ma l’incontro getta le basi per future iniziative, magari più strutturate, adatte ad approfondire i temi e ad elaborare proposte di lungo periodo. Ai lettori di Neodemos offriamo intanto qui di seguito ed in home page il programma dell’incontro e il materiale di lavoro messo a disposizione dei partecipanti.
Managing Migration through the crisis – Ferruccio Pastore
Migranti: una nuova logica è possibile? – Massimo Livi Bacci
Tendenze nelle politiche di gestione della migrazione per lavoro nei Paesi OCSE – Jonathan Chaloff
Le politiche migratorie a punti – Potosì
Riaprire il dibattito sull’immigrazione – Massimo Livi Bacci