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I legami familiari in Italia: più forti della distanza fisica e favoriti dalla tecnologia

L’Italia è un paese dai legami familiari “forti”, e tale definizione appare consolidata nella letteratura delle scienze sociali. Giorgio Piccitto, Arnstein Aassve, Letizia Mencarini ricercano le dimensioni principali dei legami familiari a partire dai dati dell’Indagine Multiscopo sulle Famiglie dell’Istat “Famiglie, Soggetti Sociali e Ciclo di Vita” del 2016, mostrando come il concetto vari tra persone con caratteristiche diverse (di genere, titolo di studio, età, e anche appartenenza territoriale) e come nei legami familiari post-moderni, pur favoriti dalla tecnologia e dai contatti virtuali, i contatti di persona siano ancora molto importanti e lo scambio di aiuto tra i parenti della famiglia allargata presente anche quando ci sia distanza fisica.

Il concetto di legami familiari nella letteratura

Nell’ambito delle scienze sociali, si fa spesso riferimento al concetto di legami familiari, definibili come “legami primari (non solo quello coniugale o parentale-filiale), vincolati e con limitati gradi di libertà, gerarchicamente strutturati e definiti da aspetti affettivi e di cura, e aspetti etici di vincolo e responsabilità più o meno stretti”.1 Questo concetto, tipico della letteratura sui sistemi familiari, è risultato associato a diversi gradi di sviluppo economico delle società, suscitando grande interesse nella comunità scientifica. Pioneristico, e di grande impatto per le analisi sociali sui legami familiari, è stato lo studio di Banfield (1958) su un piccolo villaggio del Sud Italia, dove la tradizionale arretratezza di quel contesto territoriale fu spiegata riferendosi al ‘familismo amorale’, una visione della famiglia che punta a massimizzare il vantaggio materiale e a breve termine solo del proprio nucleo familiare.

Per la misurazione dei legami familiari, sono stati utilizzati in letteratura diversi sistemi di indicatori, che fanno riferimento a diverse dimensioni che li caratterizzano. Tuttavia, queste operazioni di misurazione sono inevitabilmente sempre parziali e, potremmo dire, anche teoricamente incomplete, dal momento che non possono tenere conto della vastità di variabili che si riferiscono concetto di legami familiari e alle loro interrelazioni. Inoltre, è stata prestata scarsa attenzione al tema dell’eterogeneità del concetto, cioè al fatto che diversi individui, sulla base di diverse caratteristiche socio-demografiche, possano connotare il concetto di legami familiari di significati diversi. 

I dati dell’indagine multiscopo e l’approccio empirico

In un recente studio2 il concetto di legami familiari è stato analizzato empiricamente utilizzando i dati dell’Indagine Multiscopo dell’Istat “Famiglie, Soggetti Sociali e Ciclo di Vita” del 2016, particolarmente appropriata perché ha raccolto molte variabili di solito utilizzate proprio come indicatori di legami familiari. Lo studio, dopo aver ricostruito i confini semantici del concetto, testa l’invariabilità tra persone del concetto di legami familiari, cioè analizza se e in che misura tale concetto si connoti degli stessi significati tra persone di diversa area territoriale di residenza, genere, età e istruzione. Infine, attraverso un’analisi di correlazione tra le diverse dimensioni di legami familiari emerse dall’analisi, ne valuta la loro relazione. 

Per fare ciò, viene utilizzata una strategia analitica basata sui Modelli ad Equazioni Strutturali (SEM), una tecnica appropriata per la misurazione di concetti latenti e soggetti ad errori di misurazione, proprio come è nel caso dei legami familiari.

Le dimensioni identificate come significative per i legami familiari sono sette. Le dimensioni dalla 1) alla 4) si riferiscono ai contatti dell’intervistato con i familiari (madre, padre, fratello\sorella). Le prime quattro dimensioni vengono distinte, appunto, sulla base del fatto che il contatto avvenga attraverso un incontro fisico (dimensione 1), una chiamata telefonica (2), una chiamata on-line (3) o uno scambio di messaggi (4). La quinta dimensione si riferisce alla distanza tra il luogo di residenza e quello dei familiari (5). La sesta si concentra sullo scambio di supporto dell’intervistato con i suoi parenti, sintetizzando sia il numero di zii (sia i fratelli dei genitori che i coniugi dei fratelli dei genitori), cugini, nipoti, suoceri, generi e cognati su cui l’intervistato può fare affidamento, che il numero di occasioni in cui l’individuo ha fornito e ricevuto aiuto da questi suoi familiari(6). Infine, l’ultima dimensione si riferisce a norme e valori, ed è composta da tutta una serie di domande tese a conoscere l’opinione dell’individuo circa gli obblighi familiari (7). 

I risultati: i legami familiari sono più forti della distanza fisica

legami familiari Il concetto di legami familiari risulta variare in parte tra persone di diversa area territoriale e genere, evidenziando la necessità di studiare i legami familiari separatamente tra uomini e donne, o tra persone di diverse aree geografiche. La massima variabilità si riscontra però tra persone di diversa istruzione ed età, indicando che persone con diversi titoli di studio o in diverse fasi del ciclo della vita probabilmente conferiscono significati diversi al concetto di legami familiari. 

L’ultima parte dell’analisi, volta a valutare la relazione tra le dimensioni dei legami familiari emerse semanticamente, (come mostra la figura 1), mostra una correlazione negativa tra la frequenza di contatti ‘tradizionali’, cioè incontri in presenza, e ‘tecnologici’, cioè per mezzo di chiamate on-line. Questo avviene in particolare tra persone con elevato titolo di studio e residenti al Centro-Nord. Allo stesso tempo, la frequenza di contatti per mezzo di messaggi è fortemente correlata con le chiamate on-line, evidenziando l’esistenza di modelli di legami familiari caratterizzati dall’uso di diversi dispositivi tecnologici. L’attesa correlazione tra la frequenza di incontri fisici e la distanza territoriale è meno pronunciata negli individui del Sud Italia, suggerendo che in società caratterizzate da legami familiari più forti – come è appunto tipico del Meridione d’Italia – i contatti di persona continuano a rappresentare una dimensione rilevante, e poco dipendente dalla distanza che separa i componenti della famiglia. Infine, è interessante notare come non emerga alcuna relazione particolarmente significativa tra la distanza territoriale e lo scambio di aiuto tra membri della famiglia allargata. 

Concludendo, possiamo affermare che nell’attuale società italiana postmoderna, pur con una discreta variabilità per genere, età, titolo di studio e anche ripartizione territoriale con il solito gradiente nord-sud, l’adozione dei nuovi mezzi tecnologici è messa al servizio dei tradizionali legami familiari forti e si affianca, ma non sostituisce, l’interazione di persona e gli scambi di aiuto tra i parenti della famiglia allargata “dai legami forti” anche in presenza della distanza fisica.

Note

 1 Definizione di E. SCABINI, R. IAFRATE (2019) Psicologia dei legami familiari, Il Mulino, Bologna, pp. 45-47.

 2 Piccitto et al., (2022).

Per saperne di più 

Banfield E C (1958). The moral basis of a backward society, New York: Free Press.

Piccitto G, Aassve A and Mencarini L (2022). Family ties revisited: Evidence from the Italian Survey on Family and Social Subjects, Dondena Working Paper, n.152.

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