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Tipologie familiari e coppie: le nuove informazioni del Censimento della popolazione 2011

In analogia con quanto avvenuto nei precedenti decenni intercensuari, dal 2001 al 2011 il numero di famiglie è aumentato, passando da 21,8 a 24,6 milioni; dal censimento del 1971 ad oggi l’incremento è stato del 54,0%.[1] Si tratta comunque di famiglie sempre più piccole, con una progressiva riduzione del numero medio dei componenti; nel 1971 una famiglia era mediamente composta da 3,3 persone, nel 2011 solo da 2,4.

Numero di componenti e tipologie familiari
Le famiglie unipersonali sono quasi una su tre; rispetto al censimento del 2001 risultano in notevole aumento – da 5,4 a 7,7 milioni, e cioè dal 25 al 31% del totale delle famiglie – a causa del progressivo invecchiamento della popolazione e degli altri mutamenti demografici e sociali (minor nuzialità, maggior fragilità delle coppie, …).
Opposta tendenza si riscontra, ovviamente, per le famiglie numerose, di 5 o più componenti, che registrano un moderato calo tra i due ultimi censimenti; da 1,6 a 1,4 milioni (dal 7,5% al 5,7% di tutte le famiglie.
Tra le tipologie familiari, sono le famiglie senza nuclei, ovvero quelle in cui i componenti non formano alcuna relazione di coppia o di tipo genitore-figlio, a registrare l’incremento maggiore (da 6,0 a 8,3 milioni, +39,1%), soprattutto per il sensibile aumento delle famiglie unipersonali (41,3% in più rispetto al 2001), costituite per la quasi totalità da persone che vivono sole (7,2 milioni), non in coabitazione con altri (Prospetto 1).
La quota maggiore di famiglie è costituita da un solo nucleo (15.9 milioni); si tratta nella gran parte dei casi di coppie o nuclei monogenitore che vivono senza altre persone residenti. La percentuale di famiglie composte da due o più nuclei rilevata nel 2011 è piuttosto esigua, come già nel 2001 (1,4%).
Nel decennio intercensuario calano le coppie con figli. In particolare la forma di famiglia nucleare classica, costituita da coppie con figli senza altre persone, rappresentava il 39,1% del complesso delle famiglie nel 2001 mentre attualmente si attesta al 32,8%.
Sono circa 2 milioni le famiglie con un solo nucleo composto da madre e figlio/i, e 436 mila quelle in cui il nucleo è formato da padre e figlio/i. Il 90,5% dei monogenitori di sesso femminile vive in famiglie senza altre persone residenti, mentre per i padri tale percentuale si attesta all’85,9%.
Sul territorio, le famiglie senza nuclei sono maggiormente rappresentate nel Nord e nel Centro Italia, con valori superiori a quello medio nazionale (33,8%); al contrario la percentuale di famiglie con un solo nucleo è più elevata nel Sud e nelle Isole, superiore al 64,8% che costituisce il valore italiano.

Coppie
Considerando il complesso dei nuclei familiari, compresi quelli che vivono in famiglie con più nuclei, al Censimento del 2011 sono state rilevate quasi 14 milioni di coppie, più o meno come nel 2001. Ma se si va più in dettaglio si scopre che:
Le variazioni rispetto al passato riguardano sia le coppie senza figli che quelle con figli: le sono aumentate le coppie senza figli (passando da 4,8 a 5,2 milioni del +10,0%) mentre sono diminuite quelle con figli (da 9,3 a 8,8, -5,5%).
Il numero totale di coppie aumenta solo al Nord, dove il calo delle coppie con figli è ampiamente controbilanciato dall’aumento delle coppie senza figli; queste ultime mostrano la variazione percentuale massima nel Nord-est e nelle Isole (+13,3%) e minima nel Centro Italia (+5,1%).
Per tutte le regioni italiane, nel decennio intercensuario, si rileva una riduzione della quota di coppie con figli; a livello nazionale tali coppie rappresentano il 62,6% del totale contro il 66,1% del 2001. Le regioni con il calo maggiore sono Sardegna, Trentino-Alto Adige, Puglia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Calabria.
Nel complesso del Paese il 47,5% delle coppie con figli ha un solo figlio, il 41,9% ne ha due e il 10,6% ne ha tre o più. Nel Centro e al Nord, al primo posto si collocano le coppie con un figlio (oltre il 50,0%), nel Sud e nelle Isole quelle con due figli (rispettivamente 45,8% e 44,4%).
Oltre all’aumento delle coppie senza figli, in Italia si registra anche un incremento delle coppie in cui i due partner non sono coniugati tra loro, che al censimento del 2001 rappresentavano il 3,6% del totale delle coppie, e che sono salite fino all’8,9%. In termini assoluti, le coppie non coniugate sono passate da 510 mila unità a 1,2 milioni circa. Il peso di questo tipo di coppie è più evidente nell’Italia settentrionale (dove costituiscono oltre il 10,0% del totale delle coppie) e centrale (9,4%), rispetto al Sud (5,2%) e alle Isole (6,3%). A livello regionale il primato di coppie non coniugate spetta alla Valle d’Aosta con il 15,9%, seguono Bolzano con il 14,4% e l’Emilia-Romagna con il 12,8%; i valori minimi si registrano in Basilicata (3,8%) e Molise (4,4%). L’aumento rispetto alla passata tornata censuaria riguarda tutte le zone del nostro Paese (Grafico 2); tuttavia, l’incremento relativo per l’Italia meridionale e insulare è notevolmente superiore alla media, segno di una progressiva convergenza dei modelli familiari. In Italia in occasione del 15° Censimento generale della popolazione sono state rilevate 7.513 coppie dello stesso sesso[2]. Probabilmente il fenomeno non è stato colto completamente, nonostante l’esplicita indicazione fornita nella guida alla compilazione del questionario; il dato si ritiene sottostimato perché raccoglie solo gli individui in coppie omosessuali conviventi che hanno scelto di dichiarare la loro relazione affettiva. La maggioranza delle coppie dello stesso sesso è concentrato nell’Italia settentrionale ed in particolare nel Nord-ovest, dove vive il 41,7% di esse.


[1] Al dati-censimentopopolazione.istat.it si possono consultare nuove tavole sulla tipologia familiare oltre a quelle relative alle famiglie per numero di componenti, alle famiglie con almeno un componente di cittadinanza straniera e alle famiglie unipersonali, sia italiane che straniere, già diffuse alla fine del 2013.

[2] Il dato rappresenta il numero di coppie formate da individui dello stesso sesso che, alla data del censimento, avevano dimora abituale nello stesso alloggio e che, nel quesito sulla Relazione di parentela, si sono dichiarati “conviventi in coppia”.

 

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