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Dieci anni di contraccezione di emergenza in Italia (2012-21)

Dalla sua introduzione sul mercato nel 2006, la pillola contraccettiva di emergenza (ECP) ha avuto una notevole diffusione in Italia. Ne scrivono Giampiero Dalla Zuanna, Anna Giraldo e Marzia Loghi, che rilevano il sensibile contributo dell’uso della ECP alla riduzione delle gravidanze non volute e degli aborti volontari.

La pillola contraccettiva d’emergenza (ECP) è stata introdotta nei primi anni ’90, e la prima ECP e stata approvata dalla Food and Drug Administration statunitense nel 1999. Negli ultimi decenni, nuove ECP sono emerse e si sono diffuse sempre di più, sia nei paesi sviluppati sia nei paesi in via di sviluppo. Le ECP più diffuse si basano su due diversi principi attivi: il levonorgestrel (LNG), un progestinico sintetico comunemente noto come pillola del giorno dopo, che previene la gravidanza se assunto entro 48 ore dal rapporto sessuale, e l’ulipristal acetato (UPA), che può inibire il concepimento se assunto entro 120 ore dal rapporto sessuale non protetto, noto come pillola dei cinque giorni dopo. Le ECP non sono raccomandate come metodo ordinario di controllo della fertilità, ma in caso di errore contraccettivo (rottura del preservativo, dimenticanza della pillola giornaliera…) o dopo un rapporto sessuale non protetto. Gli effetti collaterali delle ECP sono modesti e presentano poche controindicazioni. La letteratura scientifica suggerise che sia l’LNG che l’UPA impediscano la fecondazione inibendo o ritardando l’ovulazione.

La diffusione delle ECP in Italia

La vendita in farmacia delle due ECP è stata introdotta in Italia nel 2006 (LNG) e nel 2012 (UPA). Nel periodo 2012-21, la diffusione delle ECP in Italia è aumentata considerevolmente: da 2,2 ogni 100 donne di età 15-49 nel 2012 a 5,5 nel 2021. Tuttavia, l’aumento non è stato lineare nel tempo: le vendite sono rimaste costanti a circa 340 mila confezioni monodose all’anno nel triennio 2012-2014, mentre si osserva un aumento continuo nei cinque anni successivi, raggiungendo oltre 588 mila nel 2019. Le vendite sono poi diminuite nel 2020, per risalire l’anno successivo. La diffusione delle ECP in Italia è assai aumentata quando UPA (a marzo 2015) e LNG (a maggio 2016) sono diventati farmaci venduti in farmacia senza prescrizione medica, su richiesta diretta al farmacista (Dalla-Zuanna, Giraldo & Loghi 2025). Le vendite sono aumentate da 30.000 a 40.000 confezioni monodose al mese dal 2014 al 2016, rispetto al triennio 2012-2014 in cui il numero è rimasto costante (Figura 1). Stimiamo che questo aumento nel 2016 abbia evitato al massimo 6.000 gravidanze indesiderate in più rispetto al 2014 (16.000 rispetto a 10.000). Un quarto della diminuzione del tasso di concepimento osservato in Italia tra il 2014 e il 2016 potrebbe essere stato dovuto alla maggiore diffusione delle ECP.

L’aumento delle vendite delle ECP in Italia è continuato dopo il 2016. Nel 2021 le vendite hanno superato le 650.000 confezioni monodose, molte di più rispetto alle quasi 500.000 dosi di cinque anni prima, ovvero 5,5 ogni cento donne di età 15-49 anni. Sono livelli simili a quelli di altri paesi europei come la Francia, 6,2% nel 2016, e i Paesi Bassi, 5 ,0% nel 2017, ma assai meno rispetto al Regno Unito, 33% nel 2014: in quest’ultimo paese le ECP erano e sono distribuite gratuitamente nei consultori (ECEC 2024). Nel 2021, in Italia l’uso delle ECP potrebbe aver evitato un massimo di 21.500 gravidanze indesiderate, contribuendo a rendere il tasso di aborto in Italia uno dei più bassi d’Europa. Questo aumento delle vendite, e in particolare la preferenza per l’UPA, le cui vendite hanno costantemente superato quelle di GNL dall’inizio del 2021, è stato rafforzato anche dal fatto che l’UPA è disponibile anche per le minorenni senza prescrizione medica dall’ottobre 2020.

L’effetto del lockdown COVID-19 sulle vendite di ECP

A seguito del lockdown dovuto al COVID-19 di marzo-maggio 2020, le vendite di pillole anticoncezionali di emergenza in Italia sono diminuite del 38% rispetto allo stesso trimestre del 2019, e la riduzione ad aprile 2020, il mese del lockdown rigoroso e completo – quando era possibile uscire di casa solo per fare la spesa, andare in farmacia e portare a spasso il cane – è stata del 61% rispetto ad aprile 2019 (Figura 2). Ciononostante, anche i concepimenti durante il lockdown sono diminuiti significativamente, in particolare quelli che hanno portato a un aborto e quelli tra le donne di età inferiore ai 25 anni (Dalla-Zuanna, Giraldo & Loghi 2025). Questo risultato suggerisce che – in generale – le ECP sono ampiamente utilizzate dai partner non conviventi, che non potevano incontrarsi durante il lockdown. Questo risultato mostra che le EPC hanno svolto un ruolo non marginale nella seconda rivoluzione contraccettiva italiana, in particolare riducendo le gravidanze indesiderate tra le persone che non vivono in coppia, per lo più utilizzatrici di preservativo e/o più esposte al rischio di rapporti sessuali non protetti.

L’importanza di adottare corrette strategie di vendita e disseminazione delle ECP

Sebbene non siano disponibili indagini recenti su campioni rappresentativi a livello nazionale sulla diffusione della contraccezione in Italia, i dati di vendita dei contraccettivi orali e alcune indagini su gruppi specifici suggeriscono che il calo dei tassi di concepimento e aborto e del tasso di abortività in Italia nel primo quarto del XXI secolo sia legato principalmente al calo del coito interrotto e alla diffusione del preservativo (soprattutto per i rapporti sessuali occasionali e giovanili) e della pillola giornaliera (in particolare nelle relazioni di coppia consolidate). Ciononostante, il contributo delle ECP alla riduzione dei concepimenti non desiderati è cresciuto di anno in anno dopo la liberalizzazione e potrebbe continuare a farlo, poiché vi sono ampi margini di crescita ulteriore, ad esempio colmando gli attuali divari territoriali: forti differenze regionali caratterizzano il contesto italiano, che va da 6,4 ECP vendute all’anno nel periodo 2019-21 per ogni 100 donne di età 15-49 in Liguria a 3,6 in Sicilia. Per l’Italia mancano studi sulle utilizzatrici di ECP: si sa poco sulle loro caratteristiche sociodemografiche (classe sociale, età, stato civile…) o sulle ragioni per cui ricorrono a questo metodo (rottura del preservativo, dimenticanza della pillola, contraccezione diretta…). Colmare questa lacuna conoscitiva sarebbe importante. Tuttavia anche i risultati del nostro studio consentono una riflessione conclusiva sulle modalità di vendita e diffusione degli ECP in Italia.

Le probabilità di concepimento per un singolo rapporto sessuale seguito dall’uso di LNG o UPA –stimate in modo rigoroso da Glaiser et al. (2010) – dimostrano che l’efficacia delle sole ECP nel prevenire il concepimento è considerevolmente inferiore rispetto a quella di altri dispositivi contraccettivi, ad esempio, per una donna con un rapporto a settimana, senza evitare i suoi giorni fertili, la probabilità annuale di rimanere incinta con un uso perfetto della pillola giornaliera è 0,01; con la spirale 0,006; con il preservativo 0,02. Al contrario, per la stessa donna che utilizzasse solo le ECP dopo ogni rapporto sessuale, la probabilità annuale di concepimento balzerebbe a 0.68 per LNG e 0.51 per UPA.

Questi dati confermano che le ECP non dovrebbero mai sostituire la contraccezione tradizionale, poiché la loro efficacia nel prevenire concepimenti indesiderati (se utilizzate come unico metodo) è considerevolmente inferiore a quella di dispositivi contraccettivi come la pillola giornaliera, la spirale, il preservativo. In Italia, le idee sbagliate sull’efficacia contraccettiva delle ECP sono diffuse: il 49% di un campione di donne italiane di età compresa tra 16 e 45 anni intervistato da Nappi et al. (2014) si è dichiarato “d’accordo” o “fortemente d’accordo” con l’affermazione “L’ECP è efficace al 100% se assunta il giorno successivo”. Questa percentuale è risultata la più alta tra i campioni intervistati: 43% in Francia, 42% in Spagna, 37% in Germania e 35% nel Regno Unito. 

Questi dati e considerazioni suggeriscono che potrebbe essere opportuno mantenere l’attuale procedura di vendita nelle farmacie italiane, dove le ECP debbono essere richieste al farmacista, che secondo la normativa è tenuto ad avvertire le utilizzatrici del limitato potere contraccettivo degli ECP e della loro inidoneità come metodo contraccettivo ordinario. Sarebbe inoltre utile estendere l’LNG senza prescrizione medica alle minorenni, come fatto per l’UPA nell’ottobre 2020. La distribuzione gratuita delle ECP, a nostro avviso, non sarebbe invece auspicabile, perché potrebbe indurre un uso improprio, in sostituzione di metodi ben più efficaci; tuttavia, gli attuali prezzi (a fine 2024: 21,5 euro per una dose singola di LNG e 28,9 per l’UPA, per i marchi commerciali più diffusi) ci sembrano troppo elevati.

Infine, sarebbero importanti campagne informative estese sia sull’elevato rischio di gravidanza in caso di rapporti sessuali non protetti, sia sulla possibilità di utilizzare le ECP. Ad oggi, in Italia non è mai stata implementata una campagna informativa di questo tipo, malgrado la causa principale dell’uso improprio delle ECP (e della contraccezione in generale) sia la scarsa conoscenza del rischio di gravidanza, dei metodi contraccettivi disponibili e, più in generale, della salute riproduttiva. In questo modo, le ECP potrebbero contribuire ancora di più alla riduzione di gravidanze indesiderate e aborti in Italia.

Riferimenti

Dalla-Zuanna G., A. Giraldo and M. Loghi (2025) “Ten years of emergency contraception in Italy (2012-21) in the context of the second contraceptive revolution”, Popolazione e Storia, https://popolazioneestoria.it/article/view/1696

ECEC – European Consortium for Emergency Contraception (2024) https://www.ec-ec.org/about-ecec/aims/ visited 22nd February 2024.

Glasier A.F. et al. (2010) “Ulipristal acetate versus levonorgestrel for emergency contraception: a randomised non-inferiority trial and meta-analysis”, The Lancet, 375, 9714, 13-19 February 2010, 555-562.

Nappi R.E., P.L. Abascal, D. Mansour, T. Rabe, R. Shojai and The Emergency Contraception Study Group (2014) “Use of and attitudes towards emergency contraception: A survey of women in five European countries”, The European Journal of Contraception & Reproductive Health Care, 19, 2, 93-101.

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