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Elezioni politiche del 25 settembre: le proposte per i giovani

Una politica usualmente smemorata rispetto alle esigenze e alle istanze delle nuove generazioni, in occasione delle elezioni si ricorda che i giovani esistono e votano. Oltre ad andarli a cercare sui social più in voga, le forze politiche hanno previsto nei loro programmi elettorali una sezione specifica sui giovani. Il cui contenuto è stato sintetizzato per noi da Alessandro Rosina.

Adottando una accezione molto ampia, potremmo dire che tutte le proposte di un programma elettorale riguardano le nuove generazioni, nella loro condizione attuale e in quella futura di adulti e anziani. Restringendo, potremmo occuparci delle proposte che hanno, direttamente o indirettamente, ricadute sulla condizione degli attuali giovani. Qui, anche per lo spazio limitato disponibile, ci limitiamo alle misure per i giovani in quanto giovani ed espressamente rivolte ai giovani. Ovvero quello che partiti e movimenti (i principali secondo i sondaggi disponibili) hanno messo in capitoli dei loro programmi esplicitamente dedicati a questa componente della popolazione (indicativamente dai 15 ai 35 anni). Questo consente anche di capire cosa la politica intende per azioni a favore delle nuove generazioni. 

È bene precisare che temi molto sentiti (come ambiente e diritti), o comunque di diretto interesse (in particolare la scuola) nei programmi elettorali, sono inclusi in capitoli specifici che qui non trattiamo, se non nella misura in cui vengono ripresi nella sezione dedicata ai giovani (va segnalato, ad esempio, che nel programma di Alleanza Verdi e Sinistra non c’è un capitolo specifico sui giovani ma vengono trattati diffusamente i suddetti temi vicini alle nuove generazioni). Invitiamo, quindi, i lettori e le lettrici ad andare a consultare direttamente i programmi per una valutazione più ampia e dettagliata di quella che possiamo qui dare.

Cosa c’è nei programmi?

AZIONE • ITALIA VIVA 

Il primo punto della sezione intitolata “Giovani”, quello più caratterizzante, è l’incentivo all’imprenditoria giovanile. Si propone un progetto, finanziato con parte dei fondi del PNRR di rilancio dei Centri per l’Impiego (CpI), che preveda: servizi di consulenza, mentoring e coaching, ma anche integrazione dell’offerta finanziaria “con nuovi strumenti a sostegno dell’innovazione organizzativa e dello sviluppo del capitale umano”. In pratica si punta a fare in modo che il rilancio dei CpI contempli la loro capacità, su tutto il territorio, di fornire consulenza legale e normativa, sostegno per richiesta di fondi, ricerca di personale per le start-up degli under 35. 

Per favorire la transizione scuola-lavoro le proposte indicate sono: il rafforzamento dei servizi di orientamento coinvolgendo una rete ampia che comprenda istituzioni e imprese, la riforma di “Garanzia giovani”, contrasto all’uso improprio dei tirocini extra-curriculari, la semplificazione dell’accesso alle professioni (estendendo l’istituto delle lauree abilitanti e professionalizzanti), il consolidamento delle competenze con piani di studio universitari (con attenzione alle materie STEM e rendendo obbligatorio l’insegnamento dell’educazione finanziaria) e attraverso un progetto strategico nazionale specifico per le competenze digitali (sia in ambito scolastico che lavorativo).

FORZA ITALIA 

La sezione dal titolo “Forza Italia per i giovani”, contiene un elenco di voci, che prevedono: salario e stipendio minimo di 1000€ per apprendistato, praticantato e lavoro a tempo determinato; intervento sull’apprendistato professionalizzante (investendo su decontribuzione e percorsi di formazione, unitamente alla semplificazione delle procedure burocratiche di accesso); mutui e prestiti agevolati per i giovani (aumentando quanto già previsto dal Decreto Sostegni bis e dalla Legge Finanziaria 2022), supporto all’imprenditoria giovanile (compresi incentivi alla creazione di startup tecnologiche e/o a valenza sociale, anche attraverso strumenti di finanza innovativa); potenziamento degli strumenti di finanziamento per esperienze formative e lavorative all’estero per giovani diplomati e laureati (finalizzate al reimpiego sul territorio nazionale delle competenze acquisite), promozione e rilancio dell’artigianato e dell’impresa come prospettiva lavorativa per le nuove generazioni.

FRATELLI D’ITALIA 

Nella sezione dal titolo “Largo ai giovani”, l’aspetto distintivo è la forte attenzione verso lo sviluppo fisico, la promozione di comportamenti salutari, la cittadinanza attiva (intesa soprattutto come protezione civile e difesa del territorio). Si vuole garantire il “diritto allo sport, all’arte e alla cultura” attraverso un potenziamento degli impianti sportivi e rendendo disponibili aree attrezzate in ogni comune (dove praticare agevolmente musica, arte, teatro, danza). L’intenzione è far diventare la scuola elemento centrale del territorio e della sua comunità, anche con aperture pomeridiane per iniziative che ampliano l’offerta culturale e sportiva. Si propone di istituire borse di studio per meriti sportivi e artistici, di avviare iniziative di informazione, prevenzione, recupero rispetto alle devianze giovanili. 

Relativamente alla transizione scuola-lavoro si punta ad azzerare nei primi tre anni le tasse per gli under 30 che avviano una propria attività e ad incentivi alle aziende per l’assunzione di giovani. Si intende anche potenziare i fondi per l’autoimprenditoria, snellire le procedure di accesso, offrire spazi e servizi di consulenza a costo zero per la fase di avvio.

Riguardo alla prima casa si propone di rafforzare il Fondo di garanzia per il mutuo delle giovani coppie e la riduzione delle imposte sull’acquisto. 

Importante notare che viene esplicitamente indicata la “valutazione dell’impatto generazionale delle leggi e degli interventi pubblici, per poterne verificare la sostenibilità e mettere ‘in sicurezza’ il futuro dei giovani italiani”.

LEGA  

Si tratta di un testo molto lungo e anche la sezione che riguarda i giovani (dal titolo “Giovani. Scommettere sui giovani significa investire nel futuro”) è particolarmente estesa. Elenchiamo gli argomenti trattati che sintetizzano le proposte principali: “Piano di studi” (costruzione di un tavolo di discussione permanente tra scuola, Università e mondo del lavoro al fine di allineare i contenuti formativi dei ragazzi alle esigenze delle imprese); “Strumenti di supporto” (prevedere nella formazione degli studenti  anche come si affrontano colloqui e selezioni, compresa la compilazione del cv); “Supporti alle assunzioni” (ridurre l’imponibile per i giovani assunti); “Stimoli agli investimenti” (aumentare l’investimento in startup attraverso i fondi e con incentivi a privati e imprese, creazione di un ente pubblico per la gestione dei fondi raccolti in progetti di imprenditoria: startup, spin-off universitari, innovazione e ricerca); “Aiuti alle neo-imprese” (sgravi fiscali, accesso al credito, sostegno alla Ricerca e Sviluppo); “Rete” (iniziative di incontro tra aspiranti imprenditori, aziende, Università ed investitori, favorite da uno sportello startup all’interno delle Università); “Formazione” (contributi per corsi di formazione aziendale, possibilità di periodo di aspettativa lavorativa per fondare un’azienda). Proposte vengono avanzate anche per far rientrare startup fondate da italiani all’estero e per l’incentivo alla creazione di startup mirate alla tutela dei prodotti italiani locali.

MOVIMENTO 5 STELLE 

Il M5S nasce con una attenzione specifica verso le nuove generazioni, anche se poi, misurandosi con l’azione di governo e la necessità di allargare il consenso, ha progressivamente ampliato la platea alla quale si rivolge (nel programma c’è anche una sezione dal titolo “Dalla parte di tutti, nessuno escluso”).

Rispetto ai giovani (sezione dal titolo “Dalla parte dei giovani: per il loro futuro, di benessere e stabilità”), c’è in primo piano la preoccupazione per il futuro previdenziale a cui si intendere rispondere con una pensione di garanzia per i giovani con carriere intermittenti, ma anche con riscatto gratuito della laurea (intesa anche come incentivo allo studio universitario).

Rispetto alla transizione scuola-lavoro i punti principali sono la proroga dello sgravio per l’assunzione di under 36 e gli incentivi all’imprenditoria giovanile (compresa la “sburocratizzazione dele startup”). Va aggiunto anche il contrasto del precariato (agevolando i contratti a tempo indeterminato) e lo stop a stage e tirocini gratuiti (con anche riconoscimento del periodo di tirocinio ai fini pensionistici

Relativamente alla prima casa si mira a stabilizzare gli sgravi per l’acquisto da parte degli under 36.

PARTITO DEMOCRATICO 

La proposta di punta del PD per i giovani (inserita nella sezione dal titolo “Un paese per giovani”) prevede una dotazione di 10 mila euro al compimento dei 18 anno, su base ISEE, con funzione di coprire spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di una attività lavorativa. Viene indicata come copertura di questa spesa l’aumento dell’aliquota su successioni e donazioni superiori ai 5 milioni di euro. 

Per migliorare la transizione scuola-lavoro si mira ad abolire di fatto gli stage extra-curriculari (gli stage saranno possibili solo entro il primo anno dalla fine del percorso formativo), a incentivare l’apprendistato e ad azzerare i contributi per le assunzioni a tempo indeterminato degli under 35. 

Rispetto al tema abitazione, si propone di potenziare il Fondo di garanzia mutui per la prima casa e di introdurre, in base al reddito, un contributo affitti di 2 mila euro per under 35 che studiano o lavorano.

Per chi ha carriere discontinue e precarie è avanzata l’idea di introdurre una pensione di garanzia che consenta l’accesso ad una pensione dignitosa. Infine, per rafforzare la partecipazione alla vita politica, si ribadisce la volontà di abbassare a 16 anni l’età al voto e si intende istituire una nuova legge per favorire il voto dei fuorisede.

Quello che manca

Le sezioni dedicate ai giovani oltre all’elenco, più o meno coerente, delle proposte non mancano nel fornire un inquadramento della difficile condizione delle nuove generazioni italiane. I toni usati sono spesso di preoccupazione e allarme, con riconoscimento della necessità di agire con urgenza e in modo incisivo. L’impressione è come se descrivessero un paese guidato da altri nelle legislature precedenti. 

Quello che nei programmi non si trova è il livello di credibilità, che però conta quando si deve scegliere a chi affidarsi. In ogni caso, manca in generale nei programmi l’impegno concreto a far convergere entro il 2027 con la media europea il tasso di Neet, la percentuale di laureati, l’autonomia economica, o qualsiasi altro indicatore strategico dei percorsi formativi e professionali dei giovani. 

Tutti, inoltre, si dicono impegnati sul tema dell’ambiente (anche se non tutti allo stesso modo: indice di impegno climatico – elezioni 2022), mentre più marcate sono le differenze sul versante dei diritti. È verosimile che nel resto della campagna elettorale possa essere quest’ultimo il punto su cui i partiti insisteranno di più per catturare l’attenzione dei giovani. È un fronte sul quale destra, sinistra e centro sono più distinguibili, mentre ai margini rischia di rimanere il dibattito su come ripensare il modello sociale e di sviluppo del paese con le nuove generazioni.