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Il Covid-19 è ancora un killer mortale

Molti credono che la pandemia sia finita o che comunque non sia più pericolosa e di conseguenza rifiutano di vaccinarsi, contestando anche le misure di protezione come il green pass. Ma la pandemia uccide ancora, anche se in misura minore rispetto al passato. Enzo Migliorini fa il punto sull’evoluzione della mortalità attraverso un confronto internazionale basato sulla mortalità mensile specifica per milione di abitanti.

La mortalità mensile in Italia

Dall’inizio della pandemia fino ad agosto 2021, il Covid-19 ha ucciso in media 2.145 italiani per milione di abitanti, con un minimo in Calabria (683) ed un massimo in Valle d’Aosta (3.769). Sopra la soglia di 3.000 si piazzano anche la Lombardia (3.357) e il Friuli-Venezia Giulia (3.138), seguiti da vicino dall’Emilia-Romagna (2.993). Osservando la distribuzione mensile vediamo che durante la prima ondata in aprile 2020 i morti per milione di abitanti (mpma) sono stati 258, valore superato in novembre (281) e poi di nuovo in dicembre (308). A livello regionale il valore più alto è in Valle d’Aosta in dicembre (1.171 in un solo mese). Nelle altre regioni sono notevoli i valori di 710 e 651 in Lombardia in marzo ed aprile 2020, come i valori 664 e 621 in Friuli-Venezia Giulia in dicembre 2020 e gennaio 2021 e il valore 576 nel Veneto in dicembre. In luglio 2021 la media nazionale mensile è scesa a 8, grazie alla massiccia campagna di vaccinazione, ma in agosto l’illusione che il virus non sia più pericoloso, con conseguente allentamento delle misure precauzionali, ha fatto raddoppiare la mortalità, portando a 15 mpma la media nazionale: in Sicilia la mortalità è addirittura quadruplicata, passando dai 15 morti di luglio ai 59 di agosto, costringendo così il governo a ripristinare la zona gialla. Preoccupante anche l’aumento sardo, dai 7 morti di luglio ai 48 di agosto. In 9 regioni italiane su 20 la mortalità è più che triplicata da luglio ad agosto, con in testa il Friuli-Venezia Giulia dove l’aumento è stato di ben 11 volte.

Le figure 1 e 2 rappresentano i livelli della mortalità in Italia e gli incrementi registrati da luglio ad agosto.

La mortalità mensile nei 5 continenti

Purtroppo i dati disponibili per le analisi della mortalità da Covid-19 suscitano perplessità sia per quanto riguarda il numeratore che per quanto riguarda il denominatore. La fonte utilizzata per rilevare le statistiche sui morti (numeratore) è il sito Statistiche coronavirus nel mondo, nei cui elenchi comunque mancano ben 75 degli stati elencati in Wikipedia (fonte utilizzata per la popolazione da mettere al denominatore), per un totale di oltre 200 milioni di abitanti. Molti di questi stati sono isole, prevalentemente colonie inglesi, francesi, olandesi o di altri stati, ma ci sono anche sei stati con più di dieci milioni di abitanti (Myanmar, Yemen, Corea del Nord, Malawi, Sudan del Sud e Burundi) ed altri nove con almeno un milione di abitanti (Tagikistan, Hong Kong, Turkmenistan, Palestina, Sierra Leone, Repubblica del Congo, Botswana, Lesotho, Porto Rico). Una ulteriore fonte di possibili errori nei risultati è data dal divario temporale fra le rilevazioni dei morti e dell’ammontare demografico.

Sulla base dei dati disponibili risulta che a livello mondiale la media di morti per milioni di abitanti durante tutta la pandemia, fino a fine agosto 2021 è di 582 (valore sicuramente sottostimato), con un valore mensile massimo di 53 a gennaio 2021.

Nell’intero continente americano (da nord a sud) la mortalità media complessiva nell’intero periodo è stata di 2.076 mpma, mentre la media totale europea è di 1.478. A livello mensile la mortalità ha raggiunto in America il suo massimo nel giugno 2021 (245), più che doppio rispetto al massimo del 2020 (108 in agosto) ed ora sta rapidamente scemando. Il massimo mensile europeo si è registrato a gennaio 2021 (196), sceso poi in luglio a 39 per poi riprendere a salire in agosto (55). In Asia, dove incide in senso negativo la mortalità cinese praticamente nulla, il livello totale si ferma a 212. In Africa i morti per milione risultano essere solo 129, ma mancando dalle statistiche molti stati si tratta sicuramente di dati sottostimati. E’ comunque il caso di notare che la mortalità media mensile era praticamente nulla in maggio, ma negli ultimi tre mesi ha ripreso rapidamente quota fino ai 20 di agosto. In Oceania invece la pandemia è stata molto ben controllata e di conseguenza ha fatto morire solamente 29 persone per milione, concentrate prevalentemente nel mese di agosto 2020.

Analisi per singoli stati

Lo stato che ha registrato il valore più alto di mortalità complessiva fino a fine agosto è il Perù, con ben 6.098 morti per milione di abitanti, di cui 3.783 in giugno 2021, ma desta qualche sospetto l’inverosimile numero di 115.600 morti ufficialmente registrati il 2 giugno. Resta comunque il fatto che sono ben 12 i mesi con almeno 100 morti mensili (300 in agosto 2020). Altri cinque stati, quasi tutti europei, hanno superato la soglia di 2.500 morti per milione: Ungheria, Bosnia-Erzegovina, Repubblica Ceca, Macedonia del Nord e Brasile. Nessuno di questi comunque raggiunge i valori registrati in Italia da Valle d’Aosta, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia nei mesi più terribili. Sono ben 19 gli stati nei quali la mortalità è più che triplicata da luglio ad agosto

Le figure 3 e 4 evidenziano l’andamento della mortalità per covid-19 in alcuni stati e l’incremento registrato da luglio ad agosto negli stati in cui la mortalità è più che triplicata (escono dai limiti del grafico gli inverosimili 3.783 mpma peruviani registrati in giugno).

Conclusione

In alcune regioni italiane e in molti paesi del mondo la mortalità per Covid-19 è rapidamente aumentata fra luglio e agosto 2021. Ciò dimostra che l’epidemia non è ancora sotto controllo: in molti paesi i vaccinati sono ancora pochi, le nuove varianti sono più contagiose del virus originario pur non essendo meno letali, in molti paesi le misure di contenimento sono state allentate. Se il virus non si modificherà verso forme più benigne, solo l’estendione delle vaccinazioni di massa e/o il mantenimento di misure draconiane di controllo potranno evitare nuove esplosioni della pandemia.