Uno due e tre!
Nel 2016 la Cina abolì ufficialmente la politica del “figlio unico”, inaugurata nel 1978, permettendo alle coppie di avere un secondo figlio senza incorrere in severe penalità. Ieri, 31 maggio, il politburo presieduto da Xi Jinping, ha abolito anche il limite dei due figli, spostandolo a tre e, come si legge nel comunicato dell’agenzia ufficiale Xinhua, decidendo “misure di sostegno che permetteranno di migliorare la struttura della popolazione del nostro paese, dando seguito alla strategia volta ad affrontare le sfide dell’invecchiamento della popolazione”. Sul China Daily di oggi si legge un editoriale che così si esprime “Il 14.mo piano quinquennale (2021-25) afferma che occorre ottimizzare la politica di pianificazione familiare e renderla più inclusiva. Il che significa dare alle coppie maggiore libertà, come possibile con la nuova “politica dei tre figli”, creando un ambiente sociale più favorevole alle nascite…soprattutto mediante politiche industriali, fiscali, sociali, abitative e di trasporto che potranno incoraggiare fortemente le donne ad avere più figli”.
Neodemos ha costantemente tenuta alta l’attenzione sulla politica demografica della Cina. Nella realtà le giovani coppie cinesi hanno da tempo “interiorizzato” la bassa fecondità, condizionate dagli alti costi connessi con la nascita e l’allevamento di un figlio. Già assai prima del 2016 le indagini avevano anticipato che l’abolizione della politica del figlio unico avrebbe avuto effetti del tutto irrilevanti, così come in effetti è avvenuto, e così avverrà con la cancellazione del limite del secondo figlio. Sarà interessante capire quali tipi di interventi e provvedimenti la Cina metterà in cantiere per rovesciare una tendenza profondamente iscritta nei comportamenti riproduttivi. E quante risorse riuscirà a mobilitare. Il cambio di passo del regime – da una politica ferreamente e dispoticamente imposta col “figlio unico” ad una pro-natalista – è spettacolare, ma sicuramente tardivo. Frenato anche da una numerosissima burocrazia che col minuzioso controllo verticale dei comportamenti riproduttivi – dai quartieri delle megalopoli giù giù fino al più microscopico villaggio – aveva costruito la sua potenza.