1

La politica per le famiglie in Germania

La Germania, a partire dal 2007, ha notevolmente rafforzato le politiche di sostegno alle famiglie, composta da assegni familiari, assegni parentali e assegni di formazione. Ne parla Edith Pichler, sottolineando oltre agli indubbi aspetti positivi anche alcune critiche mosse ad un impegno di risorse volto più a sostenere i redditi familiari che non a rafforzare servizi e infrastrutture. Tuttavia la Germania, che dieci anni fa aveva un numero di figli per donna uguale a quello dell’Italia, nel 2019 ha toccato il livello di 1,6 contro 1,3 nel nostro paese.

I governi della Germania hanno sviluppato, a partire dagli anni Cinquanta, una serie di misure di sostegno per le famiglie: il Kindergeld (assegno familiare), l´Elterngeld (assegno parentale), il Kinderzuschlag (un assegno familiare integrativo)  ed il cosiddetto Bildungspaket  assegno  per promuovere la formazione e la partecipazione  ai servizi educativi-culturale di bambini e giovani provenienti da famiglie bisognose. Nell’insieme una politica divenuta più generosa negli anni recenti a seguito dei mutamenti strutturali del mercato del lavoro, della crisi economica, delle vicende pandemiche.

Kindergeld, o assegni familiari

Il Kindergeld è stato introdotto nel 1954 come compensazione fiscale. Con gli assegni familiari i genitori ricevono un aiuto finanziario per le spese aggiuntive date dal mantenimento dei figli.  Il diritto agli assegni familiari ha due basi giuridiche: la legge federale sugli assegni familiari (BKGG) e la legge sull’imposta sul reddito (EStG). Indipendentemente dal reddito della famiglia si ha diritto agli assegni familiari fino al compimento del 18° anno di vita dei figli, esteso a 25 anni se studiano o fanno formazione professionale, o a 21 anni se sono disoccupati. Gli assegni familiari vengono corrisposti alla persona che alleva e mantiene il bambino, perciò in linea di principio ai genitori biologici, ai genitori adottivi, ai genitori acquisiti che hanno accolto i figli del coniuge nella loro famiglia, ai nonni od altri familiari che hanno accolto i nipoti nella loro famiglia, ed ai genitori affidatari,

L’importo dell’assegno familiare, dal 1° gennaio 2021, è di 219 Euro per il primo e il secondo figlio, 225 euro per il terzo, 250 euro dal quarto in poi. In alternativa al diretto versamento dell´assegno alle famiglie, è prevista la possibilità di una detrazione fiscale annuale per i figli a carico. Per i genitori con un reddito familiare di oltre 60.000 euro questa opzione risulta in genere più vantaggiosa. In questo caso è lo stesso ufficio delle imposte, dopo una verifica, a determinare quale delle due alternative sia più favorevole per i genitori. Gli assegni familiari non vengono perciò corrisposti, ma presi in considerazione nell’imposta sul reddito con una detrazione fiscale. Anche i cittadini stranieri (se provenienti da alcuni paesi) occupati o che percepiscono una indennità di disoccupazione o di malattia, hanno diritto agli assegni familiari. Sempre che siano residenti o abbiano un permesso di soggiorno, o siano rifugiati richiedenti asilo.

 Il  Kindergeld viene versato anche per i figli che risiedono nel paese di provenienza dell’avente diritto,  ma non viene corrisposto  se questi vi sono titolari di un analogo assegno. Nel marzo 2021 83.126 cittadini italiani in Germania ricevevano il Kindergeld per 141 mila figli dei quali 4.009 risedevano in un altro Paese dell´Unione Europea, si presume nella maggioranza dei casi in Italia. Nel 2019  il Kindergeld è costato 38,8 miliardi di euro, pari all’11% del bilancio federale; circa un quinto di questa somma è andata ai figli di stranieri (in piccola parte – il 4,4% – ai figli d’Italiani)

Con l´avvento della pandemia il governo ha deciso di elargire, per il 2020, un Kinderbonus  annuale di 300 Euro per figlio, ridotto a 150 nel 2021. Un aiuto finanziario per le famiglie, ma inteso anche come stimolo economico per sostenere la domanda interna.

 Elterngeld, assegno parentale

L’assegno parentale è stato introdotto per la prima volta nel 2007, con l’obiettivo di promuovere la pianificazione familiare e rappresenta un cambiamento di paradigma nella politica familiare.  Esso fornisce sostegno ai genitori che dopo la nascita non lavorano, o lavorano con orario ridotto per accudire il figlio. Questo sostegno spetta alle madri e ai padri. Chi percepisce questa prestazione può lavorare fino a un massimo di 30 ore alla settimana. È possibile inoltre non svolgere alcuna attività lavorativa. L´Elterngeld permette ai genitori di lasciare temporaneamente il posto di lavoro senza dover subire una decurtazione del reddito o perdere il posto di lavoro e si configurava, nelle intenzioni del legislatore, come un incoraggiamento alla procreazione.

 L’assegno, corrisposto per i primi 14 mesi di vita dei neonati, spetta ai lavoratori sia autonomi che dipendenti, privati e pubblici. Anche i genitori senza reddito – casalinghe, disoccupati, studenti e tirocinanti – possono richiedere l’assegno parentale e ricevere l’importo minimo.  Nel 2019 lo Stato ha investito circa 7 miliardi per coprire le richieste del Elterngeld.

 L’assegno parentale di base copre il 65 per cento del mancato reddito netto e varia   da  un minimo di 300  a un massimo di 1.800 euro al mese, a seconda del reddito percepito prima della nascita del figlio. Genitori che hanno un reddito imponibile superiore a 500.000 euro (300.000 dal prossimo settembre) e genitori single  con più di 250.000 euro non hanno diritto all’assegno parentale.   Nel 2020 circa 1,9 milioni di persone  hanno ricevuto l’assegno parentale, per una durata di 14,5 mesi se donne e di 3,7 mesi se uomini.

 Kinderzuschlag e Bildungspaket, assegno integrativo e assegno di formazione

A seguito delle modifiche restrittive nell´ambito della legislazione sociale introdotte dal governo Schröder e della deregolazione del mercato del lavoro, che fa della Germania un paese  con un ampio settore a basso salario, si assiste  ad un aumento di cosiddetti working poor, persone che spesso sono costrette a chiedere come integrazione un assegno sociale,  come nel caso del Kinderzuschlag.  Famiglie a basso reddito possono fare richiesta di un supplemento agli assegni familiari per coprire ulteriori spese necessarie per allevare e mantenere i figli.  L’assegno familiare supplementare può arrivare fino a 205 euro a figlio, a seconda della situazione finanziaria della famiglia. Nel 2019 il Governo ha investito 445 milioni di Euro per il Kinderzuschlag, 195 dei quali per genitori stranieri (7,3 per i genitori italiani).

Gli studi Pisa dell’OECD hanno rilevato che in Germania il successo scolastico dipende in maniera rilevante dal milieu di provenienza e dal capitale culturale ed economico della famiglia.  Così spesso non è facile per i genitori che dipendono dai diversi servizi sociali e assistenziali offrire ai propri figli le stesse opportunità nel tempo libero o nella scuola offerte dai genitori con redditi più elevati. Per alleviare questa situazione, all’inizio del 2011 è stato predisposto un pacchetto educativo per consentire ai figli di famiglie a basso reddito, che ricevono il Kinderzuschlag, di  partecipare alle diverse attività sociali e culturali: come  gite, attività musicali, sport, la mensa scolastica o dell´asilo. Il pacchetto ha erogato, nel 2019, 745 milioni di euro. Molti genitori, pur avendone dritto, non accedono al Bildungspakete perché si teme che i figli possano essere vittime di pregiudizi, stereotipi e forme di rifiuto perché  “dipendenti  “  dai soldi dello Stato”. Citando Serge Paugam, la “povertà”  viene stigmatizzata.

Alcune osservazioni

Con l´introduzione del Kindergeld negli anni ‘50 il governo della CDU tendeva a salvaguardare la famiglia nel modello tradizionale, con il marito unico breadwinner e la moglie nella funzione di casalinga.  Lo Stato doveva perciò intervenire per garantire un dignitoso tenore di vita alle  famiglie che disponevano di un unico introito nel bilancio familiare. Processi di individualizzazione e modernizzazione hanno trasformato la Germania a partire dalla metà degli anni ’60, ed hanno contribuito a mettere in discussione i ruoli familiari con la richiesta di condivisione del lavoro domestico e maggiore partecipazione femminile sul mercato del lavoro. L’introduzione del Elterngeld può essere interpretato come la risposta a questi processi.  La politica familiare del governo e della CDU di Merkel è assai cambiata se confrontata con quella della CDU di Adenauer.

Nonostante quella che appare come una “generosa” politica sociale per le famiglie, non mancano le critiche. Una di queste è che la politica familiare tedesca si concentra principalmente sui benefici in denaro erogati direttamente alle famiglie, invece di investire e migliorare le infrastrutture, come gli asili nido, in modo che i genitori possano conciliare più facilmente  famiglia e lavoro.  Per quanto riguarda il Kindergeld, diversi esperti lo considerano socialmente ingiusto perché corrisposto sia alle famiglie bisognose che a quelle benestanti, se non facoltose. Diverse analisi confermano inoltre che l’assegno familiare nella sua forma attuale induce le madri del ceto medio e medio- alto a restare a casa, mentre fornisce scarso aiuto alle famiglie povere. Secondo uno studio recente della Bertelsmann Stiftung (2020) più di un bambino su cinque in Germania cresce in povertà, si tratta di 2,8 milioni di bambini e giovani sotto i 18 anni. Nonostante un lungo periodo di sviluppo economico, secondo gli autori dello studio, la povertà infantile e giovanile è da anni ferma a questo livello elevato, e la crisi determinata dalla pandemia aggraverà ulteriormente la situazione dei bambini poveri e delle loro famiglie.  

Bibliografia

Bertelsmann Stiftung, 2020, Factsheet Kinderarmut in Deutschland, Gütersloh.

Die Zeit

Heinrich-Böll-Stiftung/ Dorothee Schulte-Basta, 2018, Sicherer Start! Für eine bundesweite Kinderteilhabestrategie, Berlin.

Institut der deutschen Wirtschaft,  IW-Kurzbericht 92/2020, 6. September 2020, Etwa die Hälfte des Kinderbonus soll ausgegeben werden, Köln.