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Crisi economica europea e migrazione peruviana

La forte crisi economica che sta colpendo l’Europa e, in particolare, i Paesi dell’area meridionale, provoca visibili effetti negativi sul fenomeno migratorio peruviano. Le due mete preferite dai peruviani diretti verso l’Europa sono Spagna e Italia. Secondo l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM), i peruviani emigrati tra il 1990 e il 2007 hanno viaggiato per il 13% verso la Spagna (terzo posto) e per il 10% verso l’Italia (quarto posto) senza contare i rimpatri e le nascite all’estero. Gli  stranieri di cittadinanza peruviana nel 2011 erano poco più di  100 mila in Italia (ISTAT), mentre in Spagna, circa 140 mila (Secretaría General de Inmigración y Emigración). Tuttavia, in questi ultimi mesi sta cambiando il volto della migrazione peruviana in Europa proprio a causa della crisi economica. Un effetto di tale sconvolgimento è quello dei “ritorni” verso il Paese d’origine. Un altro effetto è quello della variazione delle rimesse, ovvero dei flussi di denaro inviati dai migranti dal Paese d’accoglienza al Paese d’origine per sostenere i familiari. Entrambi questi fenomeni sono di gran lunga più visibili in Spagna, maggiormente colpita dalla crisi economica. Tuttavia anche in Italia si possono osservare alcune avvisaglie di cambiamento.
I ritorni
Sono molti i peruviani residenti in Spagna che stanno pensando di fare ritorno in patria o lo hanno già fatto (circa 80.000 secondo lo studio di Consejería de Asuntos Sociales de la Comunidad de Madrid), sospinti anche dal momento di forte sviluppo economico che il Perù sta vivendo. Più precisamente, il numero di latinoamericani che sono emigrati dalla Spagna nel 2011 è stato maggiore del numero di immigranti entrati nel Paese, provocando una diminuzione della popolazione latinoamericana in Spagna tra l’1% e il 2% (Grafico 1).
La diminuzione del numero dei migranti maschi è molto maggiore rispetto a quella delle migranti. Se si osserva il Grafico 2, riguardante la Spagna, si può notare come la crisi economica abbia investito, tra i settori nei quali i migranti sono maggiormente impiegati, soprattutto quello delle costruzioni, mentre non ha toccato per nulla quello dei servizi. Se pensiamo ora a quali categorie di migranti sono legati a tali settori possiamo facilmente individuare il settore in crisi come un settore tipicamente maschile, mentre il settore dei servizi (infermiere, badanti, baby-sitter…) occupa prevalentemente manodopera femminile. Questo spiega la relativa costanza delle migrazioni femminili in contrapposizione al più forte arretramento di quelle maschili.
Le difficoltà economiche spingono anche i migranti peruviani in Italia a vagliare l’ipotesi del ritorno. Nel grafico 3, benché non si osservi (ancora) un’inversione di tendenza alla crescita dell’ammontare dei peruviani residenti in Italia, si può notare come, nel 2011, sia rallentato notevolmente l’aumento dei residenti, soprattutto per una frenata della componente maschile, rimasta praticamente invariata tra il 2010 e il 2011. Considerando che i migranti di cui parla il grafico sono solo i regolari e che solitamente è la componente irregolare a fare per prima ritorno al Paese d’origine nei momenti di maggiore difficoltà, sembra dunque di cogliere anche da noi i prodromi della tendenza già emersa in Spagna.
Già da qualche anno, Francia, Germania e Spagna, insieme alla IOM, mettono a disposizione fondi per il rientro dei migranti in difficoltà, offrendo il viaggio di ritorno oltre che un piccolo finanziamento per il reinserimento nel Paese d’origine, talvolta comprendente un aiuto per l’avvio di un’impresa. Anche in Italia si è pensato talvolta a iniziative in questo senso, ma fino ad ora il servizio nel nostro Paese è stato offerto solo dalla IOM.
Diminuzione della quota di rimesse
La crisi economica che ha investito l’Europa in questi ultimi anni ha anche influito sempre più pesantemente sull’occupazione e sul potere d’acquisto dei salari e, di conseguenza, sulla capacità di inviare rimesse dei migranti.
Il grafico 4 visualizza l’andamento del flusso di rimesse in Sud America e Caraibi dal 2006 al 2011, che è diminuito fortemente, soprattutto negli ultimi trimestri del 2009, con cali anche del 15%.
In seguito, però, le rimesse sembrano aver ripreso la loro crescita con un tasso del 6% nel 2011.
Perché le rimesse tornano ad aumentare in piena recessione economica?
Fino ad ora si è dato per scontato che uomini e donne inviino la stessa quantità di rimesse, ma non è così. Infatti, la migrazione si sta femminilizzando non solo perché le migranti rappresentano il 52% dei peruviani all’estero (Alvites Sosa L., 2011), ma anche per il fatto che le donne peruviane tendono ad inviare una percentuale del loro salario di gran lunga maggiore rispetto a quella degli uomini. Esse inviano infatti in media il 60% del loro salario, mentre gli uomini ne inviano solamente il 20% (Progetto Perù Migrante, 2012).
Inoltre la terza parte delle rimesse globali verso Latinoamerica e Caraibi viene dagli USA, dove la situazione economica sta migliorando e dove si prevedono una diminuzione della disoccupazione e una crescita del PIL nel prossimo futuro. Tutto ciò va e andrà a influire sulla ripresa dei flussi di rimesse, mentre non avrà la stessa influenza positiva la situazione economica europea, e soprattutto spagnola, che resta, anche nelle previsioni, preoccupante. I cittadini dei Paesi andini, scelgono maggiormente l’Europa come zona di migrazione e per questo è prevedibile che la ripresa della crescita delle rimesse sarà meno vigorosa in Perù (Fondo Multilateral de Inversiones, 2012).
Infine l’aumento del flusso di rimesse può essere dovuto altresì al momento di forte crescita anche degli altri Paesi Sudamericani, dovemolti migranti peruviani decidono di recarsi.
Per saperne di più
Alvites Sosa L., Madres e hijos/as de locutorio. La busqueda de una familia sin fronteras, Progetto Perù Migrante, Lima, 2011.
Fondo Multilateral de Inversiones (Miembro grupo BID), Las remesas a Latinoamerica y el Caribe en 2011. Recuperando el crecimiento, Washington, 2012.
Progetto Perù Migrante, 2012, Datos generales sobre la migraciòn peruana, Conferenza stampa del 26/06/2012, Huancayo, mimeo.
ISTAT: www.demoistat.it
Secretarìa General de Inmigración y Emigración

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