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Li chiameremo Antonio e Maria. L’evoluzione dei nomi in Spagna

Scegliere il nome di un neonato e’ una scelta unica. Le coppie hanno centinaia di nomi tra cui scegliere. Ma perchè hanno scelto certi nomi e non altri per tanti decenni? E come spiegare i cambiamenti osservati negli ultimi tempi? I dati presso gli Uffici dell’Anagrafe¹ ci permettono di studiare i cambiamenti nei nomi dei residenti in Spagna e imparare alcune caratteristiche della recente storia demografica.

Lo chiamiamo come il nonno?

Schermata 2016-05-31 a 11.56.01Nel corso del ventesimo secolo, e forse anche nei secoli precedenti, la variabilità nei nomi maschili era più bassa rispetto a quanto accadeva per quelli femminili. Negli anni Trenta del secolo scorso, i primi dieci nomi dei bambini rappresentavano quasi il 40 percento di tutti i nomi dati ai maschi, per le ragazze, solo il 29 percento.² Nei decenni successivi, questa concentrazione è rimasta, ma in calo per entrambi i sessi (Figura 1). Nel ventunesimo secolo, c’è stata un’inversione: i nomi femminili superano leggermente in concentrazione quelli dei bambini.

Schermata 2016-05-31 a 11.54.54È possibile che l’assegnazione di un nome risponda a certe norme sociali e quindi non sia una scelta così libera. Nel passato, i nomi venivano determinati dalla tradizione delle famiglie permettendo una certa uniformità tranne che nelle zone dove il santo del giorno aveva la preferenza. La capacità di scelta delle coppie veniva ridotta e la pressione sociale era grande. Ad esempio, negli anni Trenta del secolo scorso, i nomi di José, Antonio, Manuel, María, Carmen e Josefa erano dominanti (Tabella 1). Con tutta probabilità molti dei loro padri e nonni si chiamavano nello stesso modo.

Il boom delle Marie

Schermata 2016-05-31 a 11.54.48Gli anni Sessanta sono stati quelli del doppio baby-boom in Spagna: del numero delle nascite e dell’assegnazione di nomi mariani ai neonati, soprattutto il nome di María alle ragazze (Tabella 2). Poco prima dell’inizio di questo periodo, infatti, Papa Pio XII aveva pubblicato la sua enciclica “Ad Caeli Reginam” (1954), dedicata alla Vergine Maria. Un’ ipotesi plausibile per capire la proliferazione del nome di María è che la sua esortazione finale sia stata assunta da vescovi e parroci che trasferirono il loro entusiasmo mariano a tutte le ragazze battezzate (cioè al tempo pressoché tutte). Dei primi dieci nomi femminili, nove erano accompagnati anche da quello di María. Il nome di José si diffuse anche tra i maschi e quelli degli arcangeli indietreggiarono (Miguel e Rafael, 8º e 11º nella lista degli anni Trenta passarono alla posizione 19º e 13º rispettivamente).

Meglio più semplice

Schermata 2016-05-31 a 11.54.39Nei decenni successivi continua a diminuire la concentrazione dei nomi popolari. Inoltre, agli inizi del ventunesimo secolo si osserva un primato di concentrazione dei nomi femminili. I dieci nomi femminili più popolari rappresentano oltre il 22 percento di tutti i nomi dati alle bimbe, e quelli più popolari dei bambini maschi rimangono al 20 percento (Tabella 3).

Che cosa è cambiato? La caduta della forza di concentrazione e l’inversione del rapporto tra maschi e femmine può essere dovuto a diverse cause, ma appare verosimile che possa riflettere una tradizione di famiglia: l’uomo rappresentava la continuità non solo relativamente al nome ma anche in termini di eredità, trasmissione della professione e degli affari, ecc.  Nei giorni nostri vi è sicuramente un minor grado di influenza da parte delle istituzioni (Chiesa, dinastie) sulle scelte familiari. Inoltre, criteri funzionali e pratici e le nuove mode (soprattutto dei mass media e in particolare della televisione) sono entrati nelle case e può aumentare la voglia di risultare più originali o solo il desiderio di evitare confusione sui nomi ripetuti nella stessa famiglia.
Le coppie preferiscono nomi più brevi, più forti, meno popolari e meno mariani. Tra i primi 10 nomi femminili, solo uno fa riferimento alla Vergine, sebbene nella generazione delle loro madri il rapporto fosse l’opposto. I nomi mariani scompaiono anche tra i primi dieci nomi maschili. Gli arcangeli indietreggiano ancora. Questa diversità attuale di nomi e caduta dei nomi mariani potrebbe rifflettere una reazione contro l’entusiasmo degli anni Sessanta. Inoltre, prevalgono i nomi più corti e semplici, composti da due sillabe , diminuiscono i nomi doppi composti (da María) e predomina la lettera “a” sia nei nomi maschili che femminili, quasi raddoppiando la media rispetto a quella che si poteva osservare un paio di generazioni prima.

I nomi sono importanti

Così come su altri versanti legati alle scelte familiari, in Spagna il cambiamento si esprime anche attraverso la diffusione di nuovi modi di chiamare i bambini, meno legati alla tradizione e all’influenza delle istituzioni.

È possibile che le politiche di parità di genere e il maggior grado di democratizzazione abbiano messo alle strette i modi tradizionali di chiamare i bambini lasciando alla coppia margini più ampi di scelta.Tutavia, è anche possibile che il forte calo della fecondità renda impraticabile che le forze istituzionali continuino a determinare i nomi di coloro che sono nati. I genitori non vogliono (o non possono) seguire la tradizione dei nomi familiari; forse davanti l’impossibilità di replicare i principale nomi familiari (si fanno pocchi figli), le coppie decidono di dare nuovi nomi. Così nessun discendente è associato esclusivamente con un ramo familiare attraverso il suo nome.

¹ INE: Estadística del Padrón Contínuo. Nombres más frecuentes por fecha de nacimiento. Datos 01/01/2014

²Quei bambini sono i nonni di oggi. Il termine nonno si usa in un senso generico come persona anziana. È noto che non tutti gli anziani hanno avuto nipoti.

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