Popolazione mondiale:

Popolazione italiana:

Giovani (0-19 anni):

Anziani (64+ anni)

Le coppie miste in Italia

Quante e quali
Il fenomeno delle “coppie miste”, vale a dire il legame di tipo matrimoniale fra un italiano/a e uno straniero/a, costituisce uno dei mutamenti più rilevanti nel processo di formazione della famiglia nel nostro paese.

Per avere un’idea della rapidità del mutamento nel nostro paese basti dire che il censimento del 1991 ha contato poco più di 65 mila coppie miste, mentre quello del 2001 ne ha contate circa 198 mila, cioè più di tre volte tanto.[1]

Anche i dati più recenti disegnano uno scenario in continua evoluzione: l’Istat riferisce che i matrimoni misti nel 2007 in Italia sono stati più di 23 mila, pari al 9,4% del totale. Il lieve calo rispetto al 2005 (23.500 matrimoni, 9,6% del totale)e al 2006 (24.000, 9,8% del totale) si deve principalmente al declino dei matrimoni tra rumeni e italiani dopo l’ingresso della Romania nell’U.E., avvenuto proprio il 1° gennaio 2007 (da 4.300 matrimoni nel 2006 a 2.400 nel 2007).[2]

La quota dei matrimoni misti è ancora minoritaria, ma è di grande rilievo, sia per il tendenziale incremento nel lungo periodo (erano solo il 4,8 per cento dei matrimoni nel 1995), sia perché la nuzialità dei cittadini stranieri rappresenta uno degli indicatori più significativi del processo di stabilizzazione e integrazione delle comunità immigrate nel nostro Paese.

Nelle coppie miste, la tipologia più frequente è quella in cui lo sposo è italiano e la sposa straniera: 7 matrimoni su 100 a livello nazionale, per un totale di oltre 17 mila nozze celebrate nel 2007. Si tratta principalmente di donne dell’Europa centro-orientale (soprattutto rumene 13,0%, ucraine 10,4%, polacche 6,6%, …), a seguire donne dell’America centro-meridionale (brasiliane 9,8%, peruviane 2,7%, cubane 2,6%, …), donne dell’U.E. (tedesche 2,1%. ..) e poi tutte le altre aree geografiche meno rappresentative.

Le donne italiane che scelgono un partner straniero sono quasi 6 mila, il 2,4 % del totale delle spose, mostrando una preferenza per gli uomini del Nord-Africa (soprattutto marocchini 19,4%, tunisini 8,0%, egiziani 5,8% …), a seguire per i cittadini dell’U.E. (inglesi 4,6%, tedeschi 3,5%, francesi 2,6% …) e per i cittadini dell’Europa centro-orientale (albanesi 10,1%, rumeni 2,1%, …).[2]

La tendenza del fenomeno, dunque, per quel che riguarda la composizione dei matrimoni misti, è da riferirsi in larga misura a coppie in cui il partner straniero proviene da un paese a forte pressione migratoria.

 

 

In cosa si differenziano i matrimoni misti:

            Rispetto alle coppie di cittadinanza solo italiana, i matrimoni misti si differenziano per alcune importanti specificità. La prima riguarda l’età degli sposi. Quando le nozze sono celebrate tra cittadini entrambi italiani, le differenze sono contenute: in media lo sposo ha 34 anni e la sposa 31. Nel caso dei matrimoni tra sposo italiano e sposa straniera, invece, la forbice si amplia: l’età media degli uomini supera 41 anni, mentre quella delle spose è di circa 33. Quando invece sono cittadini stranieri gli sposi, questi sono mediamente più giovani della sposa italiana: 31 e 32 rispettivamente.[2]

            Differenze di rilievo si osservano anche per quanto riguarda l’incidenza delle seconde nozze. Quando entrambi gli sposi sono italiani, solo nell’11 per cento dei casi almeno uno dei due ha vissuto l’esperienza di un precedente matrimonio, mentre questa proporzione sale a un matrimonio su due se consideriamo la totalità delle copie miste.[2]

                Per quanto riguarda il tipo di celebrazione, scelgono il rito civile il 26,5 per cento circa degli italiani che sposano propri connazionali, viceversa sceglie il rito religioso solo il 17,6 per cento delle italiane che sposano un cittadino straniero e solo il 14,1 per cento degli italiani che sposano una straniera e ciò soprattutto per la più elevata incidenza delle seconde unioni.[2]

Infine, conviene sottolineare questo: della famiglia multietnica si ha spesso un’immagine omogenea, che però non corrisponde al vero. Il partner straniero/a può provenire infatti da paesi molto diversi, e a questo si associano, tipicamente, differenze anche profonde nelle motivazioni all’incontro, nelle tipologie relazionali, nei vissuti personali e nei modelli valoriali di riferimento.

 

Matrimoni misti per tipologia di coppia / primi 15 paesi di cittadinanza, anno 2007.[2]

 

 

   
Paesi di Provenienza sposo italiano/sposa straniera Paesi di Provenienza sposo straniero/sposa italiana
Valori assoluti Valori % Valori assoluti Valori %
Romania 2.300 13,0 Marocco       1.142 19,4
Ucraina 1.832 10,4 Albania 598 10,1
Brasile 1.738 9,8 Tunisia 473 8,0
Polonia 1.157 6,6 Egitto 342 5,8
Russia 1.052 6,0 Brasile 291 4,9
Moldova 845 4,8 Regno Unito 273 4,6
Albania 734 4,2 Germania 207 3,5
Marocco 677 3,8 Stati Uniti  197 3,3
Perù 479 2,7 Senegal 189 3,2
Cuba 468 2,6 Francia 151 2,6
Ecuador 402 2,3 Cuba 140 2,4
Germania 377 2,1 Romania 123 2,1
Nigeria 358 2,0 Spagna 96 1,6
Rep. Dominicana 311 1,8 Nigeria 76 1,3
Colombia 259 1,5 Pakistan 71 1,2

 

 

Fonti

[1]- Istat, censimento del 2001.

[2]- Istat, rapporto annuale, vari anni.

 

Approfondimenti:

– “Coppie interculturali – identità e pregiudizi”, Gianpiero Colomba, ed. ilmiolibro, 2008.

 

PDFSTAMPA

Condividi questo articolo

Sostieni Neodemos


Cara Lettrice e caro Lettore, fare buona e seria divulgazione è il mestiere che esercitiamo da 15 anni con impegno e entusiasmo e, ci dicono, con autorevolezza. Dacci una mano a fare il nostro lavoro e rafforza la nostra indipendenza con un contributo, anche piccolo. Ci aiuterà a sostenere i costi di Neodemos, e ci incoraggerà a far meglio.

Grazie!

Iscriviti alla nostra newsletter


Due volta la settimana, riceverai una email che ti segnalerà i nostri aggiornamenti


Leggi l'informativa completa per sapere come trattiamo i tuoi dati. Puoi cambiare idea quando vuoi: ogni newsletter che riceverai avrà al suo interno il link per disiscriverti.

Potrebbero interessarti anche