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L’andamento scolastico dei figli di coppie miste in Italia

Nel 2010, l’ultimo anno per cui si dispone di dati, si sono registrati 17 mila matrimoni misti (il 7,9% del totale in Italia) e 27 mila nascite (il 5,2%). Numeri cresciuti linearmente da inizio millennio, con un lieve calo solo negli ultimi anni (i matrimoni misti erano arrivati a 24 mila nel 2006). Di fronte a un fenomeno di tale portata è lecito porsi domande sull’inserimento di questi giovani nella società italiana, e in particolare nel sistema scolastico. E’ (anche) a questi interrogativi che vuole rispondere Itagen2, indagine del 2006 che ha interessato più di 20 mila studenti delle scuole medie inferiori, equamente divisi tra italiani e ragazzi con almeno un genitore straniero.
Né italiani, né stranieri
I risultati denotano scenari abbastanza ben definiti: in molti degli aspetti considerati i figli di coppie miste ricoprono una posizione intermedia, con rendimenti inferiori agli italiani ma superiori agli stranieri. Questo avviene, per esempio, per il ritardo scolastico accumulato, per la frequenza con cui si parlano lingue straniere con gli amici e per il sentimento di appartenenza all’Italia.
I dati riferiti al ritardo (calcolato confrontando la classe teorica data dall’anno di nascita con la reale classe frequentata dallo studente) vanno esaminati con cautela: infatti, i bambini stranieri che arrivano in Italia nell’età dell’obbligo scolastico sono molto spesso inseriti in una classe inferiore a quella che dovrebbero frequentare. Questo avviene molto più limitatamente per i figli di coppie miste, che nel 70% dei casi sono nati in Italia o vi sono arrivati prima del quinto anno di età. I dati sono comunque indicativi del disagio sofferto dagli stranieri in relazione al loro inserimento, sia per l’ingresso ritardato nel sistema scolastico, sia per le bocciature, chiaro segnale di fallimento.
Per quanto riguarda la scelta della scuola superiore -superfluo sottolinearne l’importanza in relazione al lavoro futuro- i figli di coppie miste fanno scelte più simili agli italiani che agli stranieri, visto che quasi un ragazzo su due sceglierà un liceo.
Madri straniere e padri stranieri a confronto
I figli di madre straniera sono quattro volte più numerosi di chi ha, invece, il padre non italiano.
Vi è una notevole differenza tra i figli di coppie miste a seconda di quale sia il genitore straniero. I ragazzi con madre straniera hanno comportamenti per molti aspetti più “virtuosi”: il 77% di loro è in regola con gli studi, contro il 67% dell’altro tipo, inoltre tendono a parlare più spesso in italiano e a sentirsi più italiani. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, si evidenzia l’effetto trainante del padre verso un più forte sentimento di appartenenza al contesto italiano. E’ possibile che anche il cognome che viene ereditato abbia un ruolo: chiamarsi Hu o Michajlovic. piuttosto che Rossi o Ferrari, potrebbe avere la sua importanza.
Queste differenze sono verificate anche attraverso modelli statistici, analizzando il ruolo della madre al netto di altre variabili, quali nazionalità di provenienza, anno di arrivo in Italia del ragazzo, lavoro della madre e istruzione dei genitori.
Eterogeneità tra zone di provenienza
Le zone di maggior provenienza delle madri in coppie miste sono l’Unione Europea e l’Europa dell’Est, il Nord Africa e il Sudamerica. Per quanto riguarda i padri, invece, la maggior parte proviene dall’Europa occidentale, dai Balcani, dalla Cina e dal Nord Africa. Questi dati coincidono con quelli delle statistiche ufficiali dei nati in Italia nei primi anni ’90, periodo di nascita dei ragazzi considerati nell’indagine.
I figli di coppie miste con padre cinese fanno registrare risultati inferiori alla media in tutti i campi sondati. Possibili cause sono il fatto che la maggior parte di loro è immigrata in Italia in età più avanzata rispetto alla media degli altri figli di coppie miste, la forte diversità della lingua e la tendenza dei cinesi a chiudersi in comunità indipendenti e a sé stanti. Anche i figli di padri provenienti dai Balcani hanno rendimenti tutt’altro che eccellenti, soprattutto per aspetti non direttamente legati al sistema scolastico come le lingue parlate e il sentirsi italiani. E’ da notare inoltre la forte eterogeneità dei risultati dei ragazzi con madri provenienti dall’Est europeo: tanto simili agli italiani si dimostrano i comportamenti dei figli di polacche, quanto poco lo sono quelli dei figli di rumene. Un ultimo aspetto da evidenziare riguarda i figli di padri maghrebini, che, in molti ambiti, si dimostrano molto più assimilabili agli italiani rispetto al resto dei ragazzi con un genitore straniero.
Italiani per legge, ma…
Dall’indagine emerge anche che i figli di coppie miste hanno un comportamento che, pur se dissimile da quello degli stranieri, differisce sostanzialmente anche da quello degli italiani. Si nota, infatti, come i figli di coppie miste non sfruttino appieno le potenzialità date dal loro probabile bilinguismo, presentando ancora un certo distacco rispetto ai risultati degli italiani e dimostrando di dover ancora compiere dei passi verso il totale inserimento nel contesto culturale italiano.
Ma nella documentazione ufficiale non resta traccia di questo loro svantaggio. In alcune banche di dati consultate sull’istruzione (Istat, Miur, Ufficio statistico del Veneto), i dati raccolti sono differenziati solo tra italiani e stranieri, non tenendo in considerazione i figli di coppie miste, che vengono quindi annoverati tra gli italiani, secondo la legge. Alla luce di questi risultati, tuttavia, mi sembrerebbe opportuno esaminare separatamente l’andamento scolastico dei figli di coppie miste anche vista la tendenza in forte crescita del loro numero, e dunque del loro peso nella società: assimilandoli agli italiani si rischia di sottovalutare le loro difficoltà e di non mettere a fuoco gli interventi opportuni a sostegno della crescita del loro capitale umano.
Per approfondimenti
Dalla Zuanna G., Farina P., Strozza S. (2009): Nuovi italiani, il Mulino, Bologna
Temporin F. (2012). L’andamento scolastico dei figli di coppie miste in Italia. http://tesi.cab.unipd.it/39676/1/Temporin_Filippo.pdf

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