Popolazione mondiale:

Popolazione italiana:

Giovani (0-19 anni):

Anziani (64+ anni)

Popolazione e politica

A cura di: Roberto Impicciatore, Alessandro Rosina e Massimo Livi Bacci

isbn: 978-88-32003-00-0

Progetto grafico: Caterina Livi Bacci

Il cambiamento demografico è una delle forze che condizionano lo sviluppo di una società. Lo si sa da millenni, da quando è iniziata la riflessione sulla natura della società, sulla necessità di adattarla al modificarsi della popolazione o, all’inverso, sull’opportunità di plasmare la dinamica demografica per renderla consona alle esigenze della collettività. Infatti, i rapporti tra popolazione e politica sono reciproci ed hanno assunto, nella storia, molteplici aspetti. “Politica e popolazione” è il titolo dell’e-book che oggi presentiamo, e che costituisce anche una premessa al Convegno del 24 Novembre prossimo nel quale verrà festeggiato il decimo compleanno di Neodemos. E infatti, in quel Convegno – “Verso la metà del secolo. Un’Italia più piccola?” – il tema del rapporto tra dinamica demografica e politiche sarà al centro della discussione.

Questo libro mette insieme 25 contributi, apparsi negli ultimi due anni su Neodemos, che toccano una varietà di temi accomunati da una valenza politica, sia perché ne influenzano il corso, sia perché la politica ne è causa e radice. I contributi sono raggruppati in cinque parti: Mondo; Migrazioni internazionali; Integrazione e presenza straniera; Famiglia, figli, genere; Giovani, sviluppo e welfare. Ciascuna sezione è preceduta da una introduzione volta a collegare tra loro i temi trattati e ad indicare gli eventuali approfondimenti da intraprendere. Le politiche (a meno di non praticarle col pugno di ferro e in dispregio delle libertà civili) non possono certo rovesciare tendenze profondamente incise nella società, ma possono cercare di capirne i meccanismi, di moderarne le conseguenze, di agire per modificare le condizioni esterne che influenzano le decisioni individuali.

Quando Neodemos è nato, nel Marzo del 2007, il mondo, e l’Italia, non sospettavano ancora l’imminente accendersi della crisi che ha segnato profondamente l’economia e la società. In questo decennio si sono accentuate le disuguaglianze all’interno dei paesi, e quelle tra paesi e regioni del mondo. Si è verificato il sorpasso, in termini di prodotto, del mondo “emergente” su quello sviluppato europeo e nordamericano. Si è ulteriormente acuita la polarizzazione demografica tra aree del mondo ancora in forte crescita ed altre in declino o prossime ad esserlo. I flussi migratori si sono fatti più instabili e i cicli più veloci, e si è accentuata la componente formata da profughi e rifugiati. I processi di veloce invecchiamento demografico – in Italia come in Cina, in Russia come in Giappone – frenano la produttività e destabilizzano i conti pubblici. L’accumulo di gas serra e il riscaldamento globale, in parte rilevante dovuti alla crescita demografica, impongono difficili accordi internazionali e pesanti politiche correttive. E questa stessa crescita spinge l’antropizzazione del pianeta, con le relative ricadute negative sugli equilibri ambientali.

Nelle ultime settimane vari eventi illustrano gli stretti legami tra politica e popolazione. Il 25 Settembre il Viminale ha annuncia to che nel trimestre precedente (dal 1°Luglio al 25 Settembre) gli sbarchi di migranti sulle nostre coste si sono ridotti a meno di un terzo rispetto allo stesso periodo del 2016 (19,6 mila contro 61,8 mila). Certo una conseguenza della politica a vasto raggio condotta dal Governo e dal Ministro Minniti, per la prima volta non a rimorchio delle (evanescenti) politiche europee. Il 24 Settembre si sono tenute le elezioni politiche in Germania, e molte analisi spiegano che la debole affermazione di Angela Merkel e il successo del partito dell’ultradestra AfD, sono ascrivibili all’avversione diffusa alla politica migratoria della Cancelliera, con particolare riguardo all’accoglienza dei profughi Siriani. Il 5 Settembre scorso, Donald Trump ha annunciato la sua intenzione di porre fine al programma DACA (Deferred Action for Childhood Arrivals) che avrebbe permesso di evitare la deportazione di 800.000 minori entrati illegalmente nel paese. Sono in corso negoziazioni con i Democratici per attenuare le catastrofiche conseguenze della cancellazione del progetto, voluto da Obama nel 2012.

Tre esempi degli stretti legami tra fenomeni demografici – nei tre casi le migrazioni – in un solo mese. Ma ogni giorno, a saper leggere le notizie, si apprende di decisioni politiche che coinvolgono la demografia, o di fatti demografici che influenzano la politica; gli articoli di questo E-book aiutano a comprenderne i complessi intrecci

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