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“Nuovo” o “Vecchio”? Verso il censimento del 2011

Il gruppo di studio SIS-USCI sui censimenti della popolazione ha formulato alcune proposte da sottoporre agli Enti incaricati dell’effettuazione del Censimento, alla comunità scientifica, e all’intera collettività, data l’importanza del censimento come fonte di informazione sociale, economica e demografica. Il censimento moderno, nelle forme in cui lo conosciamo oggi, è nato alla fine del 18° secolo; in Italia, tradizionalmente, si svolge ogni 10 anni, a partire dal 1861. Ma è forse giunto il momento di attualizzare la rilevazione.

Vantaggi e svantaggi dei censimenti tradizionali

I vantaggi di un censimento tradizionale sono l’universalità della rilevazione, la sua simultaneità per tutti gli ambiti territoriali e l’elevato dettaglio territoriale cui possono essere riferite le informazioni. Il Censimento ha inoltre due importanti funzioni stabilite dalla legge: fornire il calcolo della popolazione legale di tutti i comuni italiani e consentire il confronto con l’anagrafe della popolazione residente al fine di una sua revisione a cadenza decennale.

Gli inconvenienti sono innanzitutto la disponibilità di dati solo a cadenza decennale, che appare inadeguata in rapporto alle rapide modificazioni della società moderna. Rispetto agli archivi anagrafici, le informazioni aggiuntive e aggiornate che il censimento della popolazione rileva sono il grado di istruzione, la condizione professionale e la mobilità sistematica (pendolare) per studio e lavoro. La mancanza di tempestività nella diffusione di queste informazioni, però, le svuota in gran parte della loro utilità, e rende poco produttivo l’investimento economico-finanziario, da parte sia dell’Istat che degli Enti locali.
Inoltre, come è già avvenuto in altri paesi, l’utilizzo di una metodologia tradizionale anche nel 2011 potrebbe esporre i censimenti al rischio di un movimento di opinione negativo (ad esempio sotto forme di protesta per la tutela della privacy) che a sua volta potrebbe coinvolgere la credibilità della statistica ufficiale nel suo momento di massima espressione e diffusione.

L’esperienza, in Italia e negli altri paesi
Il censimento tradizionale è ancora effettuato nella vasta maggioranza dei paesi, particolarmente fuori dall’Europa occidentale, sebbene con modalità diversificate. Si può portare l’esempio degli Stati Uniti, Australia, Canada, Israele, Nuova Zelanda, Slovenia, Spagna e, naturalmente, dell’Italia.
L’Italia inoltre ha anche registri anagrafici comunali (non sempre presenti negli altri paesi), ma di qualità molto variabile: alcuni non sono neppure automatizzati. Tradizionalmente, il censimento è stato anche usato per aggiornare i registri che, a loro volta, sono utilizzati per valutare la sottostima o la soprastima della rilevazione censuaria. Molti paesi hanno una qualche forma di registro anagrafico, a livello nazionale o locale e in linea di principio, questo può completamente sostituire il censimento. Si può fare l’esempio di Olanda, Belgio, Danimarca, Germania, Svezia e Norvegia.
Un’alternativa al modello tradizionale di censimento enumera la popolazione per mezzo di un’indagine continua (rolling census), che copre il paese per un certo periodo di tempo piuttosto che un istante particolare. Ma soltanto un paese attualmente sperimenta il modello di censimento rolling: la Francia.
Altre esperienze, ad esempio quella statunitense, affiancano il modello dell’enumerazione completa, a cadenza periodica, con una rilevazione per short form, attraverso una indagine campionaria molto diffusa e un modello di rilevazione long form, svolta in modo pressoché continuo.

Verso un nuovo censimento
Nella ricerca di modifiche migliorative all’impianto censuario in Italia, conviene cercare di sfruttare al massimo gli archivi di natura amministrativa che già esistono. Altro elementi guida devono essere, da un lato, la riduzione delle complessità e, dall’altro, la possibilità di impiantare, a livello comunale, uffici che in luogo di concentrare uno sforzo enorme in un ridotto periodo di tempo, possano agire, in dimensioni meno cospicue, per un maggior numero di anni.
Si è accennato in precedenza alla popolazione legale. Questa caratteristica del censimento deve ovviamente essere presente anche in un nuovo approccio metodologico, che potrebbe però interagire in maniera più stretta con l’anagrafe della popolazione residente.
Si avanzano qui alcune proposte che potrebbero concorrere alla soluzione delle varie criticità descritte:
* effettuare, entro un anno, una revisione straordinaria delle anagrafi;
* Individuare gli elementi per costituire basi territoriali georeferenziate al minimo livello di dettaglio possibile (numerazione civica);
* stabilire una soglia di popolazione al di sotto della quale verrà effettuato un censimento tradizionale a scadenza quinquennale; al di sopra della soglia, invece, si adotterà una strategia composita. La soglia potrebbe essere tale da farvi rientrare tutti i comuni che sono capoluogo di provincia;
* prevedere una strategia censuaria che si dispieghi su più anni e si concluda nel 2011, con l’applicazione di un modello short form nei primi anni e long form nell’ultimo, su un campione della popolazione rappresentativo a livello di aree di ridotta dimensione sub comunale (8-10.000 abitanti).


Per saperne di più
La SIS è la Società Italiana di Statistica (www.sis-statistica.it) e l’USCI è l’Unione Statistica dei Comuni Italiani (www.usci.it). Del gruppo di studio SIS-USCI hanno fatto parte, per la SIS, Alessandra De Rose (Università di Roma), Fausta Ongaro (Università di Padova) e Silvana Salvini (Università di Firenze), e per l’USCI Silvana Basili (Comune di Roma), Gianluigi Bovini e Franco Chiarini (Comune di Bologna), Domizia De Rocchi (Comune di Como), Riccardo Innocenti (Comune di Firenze), Maria Novello (Comune di Padova).
Per i dettagli della proposta si rimanda all’intero documento consultabile nel sito dell’USCI http://www.usci.it/file.pdf/SIS%20USCI%20Censimenti.pdf e della SIS http://www.sis-statistica.it/files/pdf/2007/SIS%20USCI%20Censimenti.PDF
Per informazioni più esaustive sulle modalità con cui si effettuano censimenti negli altri paesi si veda, ad esempio: Information paper, Census strategic development review, Alternatives to a Census: Review of international approaches, Office for National Statistics, October 2003.
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