Popolazione mondiale:

Popolazione italiana:

Giovani (0-19 anni):

Anziani (64+ anni)

La rivoluzione silenziosa dei nuovi barbari e la resistenza demografica *

Nell’ormai lontanissimo 2006 Alessandro Baricco pubblicò un saggio dal titolo “I nuovi barbari. Saggio sulla mutazione”. Il libro parlava di un profondo cambiamento in corso che non poteva essere spiegato con il normale affinarsi di una civiltà, ma sembrava essere più radicale e preannunciare il tramonto di una civiltà e la nascita di un’altra. Tra gli elementi centrali del saggio venivano collocate le novità introdotte dalle nuove tecnologie, soprattutto in termini di compressione dello spazio e del tempo. Secondo l’autore l’ICT avrebbe rivoluzionato il modo di fare esperienza, soprattutto per i giovani. Questa nuova “barbarie” avrebbe dato vita a un rinnovamento epocale della società. Da allora sono passati dieci anni, che fine hanno fatto i barbari? Hanno avuto la meglio o sono stati arginati alla periferia dell’impero?

La trasformazione delle relazioni sociali

Come preannunciato nel saggio di Baricco, negli ultimi anni il mondo relazionale dei ragazzi è senz’altro completamente cambiato, in particolar modo per i giovanissimi. La rivoluzione dei social media ha dato una scossa decisiva a un sistema di rapporti sociali – a un modo di fare esperienza, come avrebbe detto lo scrittore – che, anche per fattori legati alle trasformazioni familiari e a quelle del mondo della formazione, stava già mutando.

I dati dell’indagine “Aspetti della vita quotidiana” mettono chiaramente in luce questo mutamento epocale. Si evidenzia un rapidissimo cambiamento nel modo di entrare in relazione con i pari. La frequentazione quotidiana diretta, o meglio faccia a faccia, con gli amici, negli ultimi anni, riguarda una quota via via decrescente di 11-17enni: si passa dal 60,1% del 2008, al 56% del 2011, arrivando nel 2014 al 53,2%. Andamento che, seppure può trovare in parte una giustificazione nelle mutate situazioni familiari e formative, finisce per rimandare a quelle che sono le avvenute trasformazioni nel comunicare in un’età in cui l’esperienza della relazione con i pari era un passaggio fondamentale della crescita e della trasformazione in giovani adulti.

Le nuove tecnologie, e il loro utilizzo nella comunicazione con gli altri – nell’esperienza, direbbe Baricco – , caratterizzano sempre più il modo di relazionarsi. Nonostante, infatti l’Italia figuri sempre come fanalino di coda nelle classifiche internazionali per l’utilizzo delle nuove tecnologie, gli 11-17enni sono tutt’altro che chiusi alle novità e alle possibilità “tecnologiche”, offerte con cadenza sempre più ravvicinata. D’altra parte la velocità era una delle caratteristiche della nuova epoca preannunciata nel saggio di Baricco, quella della “medietà”. Utilizzando un indicatore che richiama la “frequentazione quotidiana” e quindi il ricorso giornaliero al web, si nota che il 2012 e il 2014 si è registrata una crescita impressionante della quota di 11-17enni che utilizzano, ogni giorno, internet: erano il 43,7% nel 2012, sono il 56,9% nel 2014. Non si tratta di un utilizzo sporadico, magari per motivi di studio, ma di un ricorso assiduo che fa pensare che il web sia uno strumento di relazione.

Nel 2013, poi, per la prima volta, internet ha superato il personal computer in termini di fruizione giornaliera (53,2% contro 50,6%). Di fatto, negli ultimissimi anni il crescente utilizzo d’internet sembra ricalcare più gli andamenti tracciati con riferimento alla telefonia mobile piuttosto che quelli riguardanti il personal computer (non era così nel passato, quando l’utilizzo di internet seguiva, a distanza, quello del personal computer). È questo un dato molto interessante che fa capire come ormai l’uso internet sia “sganciato” dalla fisicità del computer e finito ormai nelle tasche dei ragazzi con una facilità e un’immediatezza di fruibilità che cambia completamente la sua influenza sulla socialità. I “barbari” hanno ora nuovi strumenti, nuovi mezzi per attaccare la fortezza della cultura tradizionale.

Comunicare è a portata di tastiera? Oltre il personal computer … c’è internet “in tasca”.

Schermata 2016-01-15 a 10.41.44L’uso giornaliero del cellulare riguarda, nel 2014, l’82,6% degli 11-17enni (Figura 1). E’, comunque, già da qualche tempo che si registravano elevate quote di “utenti di telefonia mobile” tra ragazzi e adolescenti (ad esempio, nel 2008 era quasi il 75% a dichiarare un uso giornaliero del cellulare). Negli ultimi due anni, però, si riscontra una “nuova” tendenza al rialzo che porta gli utenti giornalieri dal 73,6 al 77% per poi superare l’80% nel 2014. In tale direzione va anche la dichiarazione del 37,4% degli 11-17enni che, nel 2014, sostengono di aver utilizzato, nei tre mesi precedenti l’intervista, in luoghi diversi da casa, il cellulare o lo smartphone per accedere a Internet. Quota più elevata di 10 punti rispetto a quanto dichiarato dai ragazzi e adolescenti nel 2013.

Schermata 2016-01-15 a 10.41.08Nel 2014, i maggiori fruitori di tecnologia risultano essere gli adolescenti (14-17enni) che utilizzano, ogni giorno, il telefono cellulare nel 92,6% dei casi, il personal computer nel 50,5% e internet nel 69% (Figura 2). Specularmente, tra i ragazzi (11-13enni), che pur usufruiscono in modo meno frequente di questi strumenti, è, comunque, il 67,8% ad utilizzare, giornalmente, la telefonia mobile (l’acceso ad internet è comunque “frequente” per il 39,4% dei ragazzi). Tra gli 11-13enni, la fruizione giornaliera sia del telefono cellulare che di internet e aumentata, rispetto al 2011, di oltre 10 punti percentuali. La frequenza con cui i ragazzi e gli adolescenti indicano di aver utilizzato internet in diversi posti (casa propria, sul luogo di studio, a casa di altri, altrove), nei tre mesi prima dell’intervista, descrivono una fruizione giornaliera che non è più relegata alla propria abitazione e che sta crescendo in questi ultimi anni in maniera esponenziale.

E le donne guidano la rivoluzione

Schermata 2016-01-15 a 10.40.40A livello di genere, le ragazze 11-17enni risultano utilizzare più frequentemente dei coetanei maschi sia il telefono cellulare (86% contro 79,2%) sia internet (59,8% contro 54,1%)(fig.3). E’ una situazione diversa rispetto al passato quando i maschi erano relativamente di più sia nell’utilizzare il personal computer sia nell’accedere a internet. Anche quest’ultima dinamica conferma come internet risulti per ragazzi e adolescenti sempre più a portata di tasca (o se si preferisce di smartphone).

L’attacco dei barbari e la resistenza demografica

La rivoluzione è quindi in atto anche se in ritardo rispetto ad altri paesi europei perché è vero che la tecnologia è ormai “popolare”, ma non necessariamente alla portata delle tasche di tutti e restano quindi delle sacche in cui, specie nelle classi di età più giovani, l’accesso alla rete avviene con ritardo. D’altra parte sono quelle più giovani le generazioni più dinamiche e per ora il contrappeso demografico alla forza dei barbari trattiene la loro corsa. La classe di età 11-17 pesa in Italia circa il 6,5% sul totale della popolazione, lo stesso peso della classe 71-77 (che anzi pesa leggermente di più (6,8). Si pensi che in Francia la classe di età 11-17 rappresenta l’8,7% della popolazione e quella tra 71-77 anni meno del 5%.

Si capisce quindi come in Italia ci sia una vera e propria resistenza demografica al cambiamento che non consente un più ampio e radicale mutamento. La piramide delle età sempre più sbilanciata non può non influenzare anche la pervasività del mutamento sociale. L’ampliarsi della rilevanza relativa delle classi anziane, nonostante un loro crescente dinamismo testimoniato dagli studi sull’active ageing, non può non rallentare i mutamenti in Italia che, come altri hanno scritto, non è un paese per giovani

Per saperne di più

Istat, Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi, Statistica Report, 2015

Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione, Fandango 2006.

Alessandro Rosina

 

*Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle degli autori ma non coinvolgono le istituzioni di appartenenza

PDFSTAMPA
Condividi questo articolo

Sostieni Neodemos


Cara Lettrice e caro Lettore, fare buona e seria divulgazione è il mestiere che esercitiamo da 15 anni con impegno e entusiasmo e, ci dicono, con autorevolezza. Dacci una mano a fare il nostro lavoro e rafforza la nostra indipendenza con un contributo, anche piccolo. Ci aiuterà a sostenere i costi di Neodemos, e ci incoraggerà a far meglio.

Grazie!

Iscriviti alla nostra newsletter


Due volta la settimana, riceverai una email che ti segnalerà i nostri aggiornamenti


Leggi l'informativa completa per sapere come trattiamo i tuoi dati. Puoi cambiare idea quando vuoi: ogni newsletter che riceverai avrà al suo interno il link per disiscriverti.

Potrebbero interessarti anche