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La nuova immigrazione degli italiani in germania

L’emigrazione italiana verso la Germania: ritorno al passato
In Germania, a partire dal 2008, il numero di immigrati provenienti dall’Italia inizia ad aumentare fino a raggiungere nell’ultimo biennio un livello inferiore, ma comunque paragonabile, a quello della seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso.

Si interrompe quindi un lungo periodo di stabilità, iniziato dopo il crollo degli arrivi dall’Italia della prima metà degli anni ’80, caratterizzato da flussi migratori tendenzialmente decrescenti e con quelli in ingresso sostanzialmente equivalenti a quelli in uscita; a partire dal 2012 anche questi ultimi, i cosiddetti “flussi di ritorno”, ricominciano ad aumentare, ma meno rapidamente rispetto a quelli in entrata, anche perché sono originati dagli ingressi relativamente contenuti degli anni precedenti.

Un’altra differenza rispetto al secolo scorso è che oggigiorno molti immigrati che arrivano dall’Italia non hanno cittadinanza italiana, poiché fanno parte di quella popolazione straniera che nel frattempo si è stabilita nel nostro paese, come si può osservare nel dettaglio nel grafico seguente; tanto che, fino al 2013, il flusso di stranieri proveniente dall’Italia è più o meno equivalente a quello dei cittadini italiani che si iscrivono per la prima volta nelle anagrafi tedesche. Ciò a fronte di una di una popolazione straniera residente in Italia che è sì raddoppiata (2.593mila all’inizio del 2007, 5.026mila al 31.12.2015), ma che comunque è molto inferiore alla popolazione dei cittadini italiani. Gli stranieri, infatti, hanno com’è noto una propensione a migrare più elevata di quella degli italiani, sia all’interno sia verso l’estero, e quindi anche i tassi di immigrazione in Germania sono molto più elevati di quelli dei cittadini italiani, e sono aumentati da 2,22 per mille (stranieri residenti in Italia) nel 2007 a 4,83 per mille nel 2015.

Tuttavia, lincremento dei tassi d’immigrazione è stato più rapido per gli immigrati italiani; essi  hanno raggiunto il numero di 50mila nel 2015, più che triplicato rispetto al 2007, e anche il loro tasso d’immigrazione in Germania è più che triplicato: da 0,26 nel 2007 a 0,89 per mille nel 2015.

Nei 4 anni dal 2012 al 2015 più di 130mila italiani si sono iscritti in anagrafe in Germania; molti erano stati già residenti: oltre il 50% fino al 2010, quota che diminuisce progressivamente fino al 20% del 2015 con l’aumento dei primi arrivi.

Germania: la preferita dagli Italiani

I principali paesi di origine degli immigrati in Germania sono cambiati nel corso del tempo. Se si considerano però i paesi dell’Europa dei 15 l’Italia resta sempre al primo posto in quanto a numero di suoi cittadini che si iscrivono nelle anagrafi dei comuni tedeschi; i quali, pertanto, nelle statistiche nazionali vengono conteggiati fra gli immigrati in quanto si presume che abbiano intenzione di mantenere la residenza per un periodo superiore a 12 mesi (in base allo stesso criterio che si usa nelle statistiche italiane).

La Germania d’altra parte è, e di gran lunga, il principale paese di destinazione degli emigranti italiani (al secondo posto vi è il Regno Unito ma con “solamente” circa 18.200 immigrati italiani rilevati dalla International Passenger Survey nel 2014); così come dei cittadini dei paesi dell’Unione europea e dell’Efta, oltre 700mila nel 2015. Fra i grandi paesi europei è anche quello con il più alto tasso di immigrazione, sia in totale, sia dai paesi sopra menzionati: rispettivamente 20,4 e 8,7 immigrati ogni mille abitanti, sempre nel 2015.

I nuovi migranti e le prospettive future

Rispetto alle caratteristiche dei nuovi migranti non sappiamo quanti siano “qualificati” (i dati sui flussi in ingresso secondo il titolo di studio non sono ancora disponibili); sappiamo però che sicuramente sono giovani: nel 2015 il 50% dei cittadini italiani che hanno lasciato l’Italia per recarsi in Germania ha un’età compresa fra i 18 e 32 anni.

Negli ultimi anni, in particolare a partire dal 2012, si nota anche un aumento dell’immigrazione di bambini e ragazzi in età al di sotto dei 18 anni: erano circa il 10% nel 2007, superano il 14% nel 2015; poche decine di unità per ogni singola età nel 2007, alcune centinaia nel 2015, equamente suddivisi tra maschi e femmine; aumentano anche gli ultra-quarantenni; erano il 15% nel 2007, sono il 19% nel 2015. Potrebbero essere questi indizi dell’aumento di migrazioni anche di famiglie, come sembrano confermare anche le statistiche per stato civile dell’Istituto di statistica tedesco, con l’aumento nel periodo in esame dei cittadini italiani coniugati, più accentuato di quello dei non coniugati.

Per quanto tempo continuerà l’aumento dell’immigrazione italiana in Germania? A breve termine dipenderà soprattutto dalle politiche del paese di accoglienza: in particolare dagli effetti che produrrà la legge approvata dal Bundestag il 30 novembre 2016 che porta fino a 5 anni il periodo di residenza richiesto ai cittadini comunitari per poter accedere agli stessi benefici per la disoccupazione riservati ai cittadini tedeschi.

Nel medio-lungo termine l’andamento dell’emigrazione italiana dipenderà dall’evoluzione del mercato di lavoro tedesco e soprattutto del mercato del lavoro italiano; l’immigrazione italiana, infatti, aumenta in tutti i paesi europei: secondo i dati degli Istituti di statistica nazionali e dell’Eurostat, nel 2014 i cittadini italiani iscritti nei registri di popolazione (o conteggiati nelle indagini) nei soli paesi dell’Europa dei 15 più i paesi dell’Efta sono più di 125mila (Grecia esclusa); rispetto al 2007 sono più del doppio nel Regno Unito e in Svizzera, le principali destinazioni dopo la Germania, una e volta e mezzo in Belgio, ancora più del doppio in Lussemburgo, Danimarca e Svezia; poco meno del triplo in Norvegia; e, sebbene con numeri inferiori, raddoppiano anche in Finlandia e perfino nella lontana Islanda.

Per saperne di più

Corrado Bonifazi, Massimo Livi Bacci, a cura di, “Le migrazioni internazionali ai tempi della crisi”, Neodemos, 2014.

Eurostat, Statistics explained – Educational attainment statistics, Data extracted in October 2015.

Istat, Statistiche Report, “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente”, Anno 2014.

Iside Gjergji (a cura di), La nuova emigrazione italiana – Cause, mete e figure sociali, Venezia Edizioni Ca’ Foscari – Digital Publishing 2015

Massimo Livi Bacci, “Gli Italiani all’estero. Quasi un segreto di Stato”, Neodemos, 20/1/2010.

Salvatore Strozza, «La rilevazione degli italiani nel mondo: riflessioni sui numeri e non solo», Fondazione Migrantes, Rapporto Italiani nel Mondo 2013, Idos edizioni, Roma, 2009, pp. 72-88.

 

*Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle degli autori ma non coinvolgono le istituzioni di appartenenza

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