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L’ultimo dibattito: Clinton e Trump sull’immigrazione

Lo scorso 19 di Ottobre, a Las Vegas, si è tenuto l’ultimo dibattito tra Hillary Clinton e Donald Trump, moderato dall’anchor man di Fox News, Chris Wallace. Il dibattito ha affrontato temi fondamentali quali la Corte Suprema, l’aborto, l’immigrazione, la questione Russa, l’economia. Neodemos offre ai lettori la traduzione in italiano della trascrizione della parte del dibattito dedicata all’immigrazione1. Per una migliore comprensione del testo, alcuni chiarimenti redazionali sono offerti al lettore in parentesi quadra2. Abbiamo tradotto “Segretario Clinton” – che male suona in Italiano – il “Secretary Clinton” usato dal moderatore, con riferimento al ruolo della Clinton come “Secretary of State” della prima amministrazione Obama.

MODERATORE – Mr. Trump, lei vuole costruire un muro [lungo i 3000 chilometri del confine col Messico]. Segretario Clinton, lei non ha proposto un piano specifico su come render più sicuro il nostro confine meridionale. Mr. Trump, lei vuole una deportazione di massa. Segretario Clinton, lei afferma che durante i primi 100 giorni come Presidente, proporrà un pacchetto di norme che include una via alla cittadinanza. E allora la domanda, in verità, è perché mai ciascuno di voi due avrebbe ragione mentre l’avversario avrebbe torto? Mr. Trump, la prima risposta è sua. Ha due minuti.

TRUMP – Bene, prima di tutto lei vuole un’amnistia [sanatoria per gli irregolari], che è un disastro e ingiusta per tutti coloro che sono da anni e anni in coda [per un permesso regolare]. Inoltre abbiamo bisogno di confini sicuri. Nell’uditorio, oggi, ci sono quattro madri – vi dico che si tratta di gente incredibile, che conosco da anni – i cui figli sono stati uccisi, brutalmente uccisi, da persone entrate illegalmente in questo paese. Ci sono migliaia di genitori e di familiari, nel paese, in questa condizione. Questi [assassini] arrivano illegalmente nel nostro paese. La droga fluisce attraverso il confine. Se non abbiamo confini, non abbiamo un paese.

Hillary invece vuole un’amnistia. Vuole i confini aperti. Il confine – come voi sapete gli agenti della Border Patrol [Guardia di Confine], che sono 16.500 e la ICE [U.S. Immigration and Customs Enforcement] mi hanno dichiarato il loro sostegno nella scorsa settimana. E’ la prima volta che sostengono un candidato. Questo vuol dire che il loro compito è diventato più duro. E loro conoscono bene la questione, meglio di chiunque altro. E vogliono un confine sicuro. Sono convinti che dobbiamo avere confini sicuri. L’altro giorno mi trovavo in New Hampshire. La maggiore lagnanza che hanno – tra tutti i problemi del mondo molti dei quali sono stati causati da Barack Obama e da Hillary Clinton… Tra tutti questi problemi – quello più grande è costituito dall’eroina che scorre attraverso il confine meridionale. Sta proprio scorrendo e distruggendo la nostra gioventù. Sta avvelenando il sangue dei nostri giovani e di molte altre persone. Dobbiamo avere confini forti. Dobbiamo tenere la droga fuori del nostro paese. Proprio ora, noi ci prendiamo la droga e loro il denaro. Abbiamo bisogno di confini blindati. Ne abbiamo assolutamente bisogno. Non possiamo amnistiare gli illegali.

Ora, io voglio costruire un muro. Abbiamo bisogno del muro. Adesso noi dobbiamo costruire un muro. La Border Patrol, l’ICE, tutti vogliono il muro. Rafforziamo il confine. Uno dei miei primi atti come Presidente consisterà nel radunare tutti i signori della droga, tutti i malfattori. Ne abbiamo, di pessimi soggetti, che devono andarsene dal paese. E li espelleremo, rafforzando i confini. E una volta resi questi sicuri, e a una data successiva, prenderemo decisioni sugli altri [irregolari]. Ma adesso abbiamo molti pessimi hombres, e questi li cacceremo.

MODERATORE – Grazie Mr. Trump. La stessa domanda la rivolgo a lei, Segretario Clinton. Perché lei ha ragione e perché Trump ha torto?

CLINTON – Bene, mentre Trump parlava, pensavo a Carla, una giovane ragazza che ho incontrato qui, a Las Vegas, che è angosciata dalla prospettiva che i suoi genitori vengano deportati, perché lei è nata in questo paese [e ne è cittadina], mentre i suoi genitori non lo sono. Lavorano sodo, e fanno di tutto per darle una buona vita. Ebbene, io non voglio spezzare le famiglie. Non voglio deportare i genitori lontano dai loro figli. E non voglio vedere in azione nel nostro paese, un Corpo di Deportazione, del quale ha parlato Donald.

Abbiamo 11 milioni di immigrati irregolari [undocumented]. Questi hanno 4 milioni di figli, che sono cittadini Americani, 15 milioni in tutto. Lui ha detto a Phoenix, appena qualche settimana fa, che ogni persona irregolare deve essere deportata. Ed ecco che cosa significa. Significa avere in azione una massiccia forza di polizia, che farà ispezioni scuola per scuola, casa per casa, negozio per negozio, arrestando gli irregolari. E poi li dovremo caricare su autobus e treni, per portarli fuori dal nostro paese. Credo che quest’idea non corrisponda allo spirito della nazione. Credo che sia un’idea fatta per lacerare il nostro paese. Per anni sono stata a favore di confini sicuri. Ho votato a favore di provvedimenti per la sicurezza dei confini nel nostro Senato. Ed il mio complesso piano di riforma dell’immigrazione include, naturalmente, la sicurezza dei confini. Ma io voglio impiegare le nostre risorse là dove sono più necessarie: per liberarci delle persone violente. E deporteremo tutte quelle che se lo meritano. Per quanto riguarda il muro che Donald dice di voler costruire, ebbene è andato in visita in Messico, e si è incontrato col Presidente Messicano. Non ha nemmeno toccato la questione. E’ stato zitto, ma poi ha scatenato una guerra su Twitter perché il Presidente Messicano ha poi detto che mai pagherà per il muro [che in altre dichiarazioni di Trump dovrebbe infatti essere pagato dal Messico].

Ebbene, io penso che siamo una nazione di immigrati, e siamo anche una nazione che ha le sue leggi e deve agire in conseguenza. Ed ecco perché io proporrò nei primi 100 giorni [del mio mandato] una complessa riforma dell’immigrazione che include una via di accesso alla cittadinanza [come prevedeva il progetto di legge bipartisan approvato dal Senato e bloccato dalla Camera].

INTERVISTATORE – Grazie, Segretario Clinton. Voglio adesso procedere….

TRUMP – Chris, credo di dover….

MODERATORE – OK

TRUMP – Credo di dover rispondere a questo. Prima di tutto, ho avuto un positivo incontro col Presidente del Messico. Un’ottima persona. E lavoreremo molto meglio col Messico in tema di commercio. Credetemi. Il Trattato NAFTA [trattato di libero commercio USA-Canada-Messico] firmato da suo marito è uno dei peggiori trattati mai firmati da un Presidente. Inoltre Hillary Clinton ha voluto il muro. Hillary ha lottato per avere il muro nel 2006 o giù di lì. Ma siccome Hillary non conclude mai nulla, il muro non è stato costruito. Ma Hillary Clinton voleva il muro.

MODERATORE – [brevi interruzioni di Trump] Vorrei adesso sentire il Segretario Clinton.

CLINTON – Ho votato a favore della sicurezza dei confine…

TRUMP – …E per il muro…

CLINTON – Ci sono alcuni tratti limitati [del confine] nei quali [un muro] è appropriato. E poi ci sono necessariamente le nuove tecnologie e la questione di come dispiegarle. Quando si guarda ciò che Donald è andato proponendo, è chiaro che lui ha iniziato questa campagna calunniando gli immigrati, definendo i Messicani immigrati stupratori, criminali e trafficanti di droga, ed è chiaro che ha una visione assai diversa su ciò che dovremmo fare per affrontare la questione migratoria.

Ora io penso che portare gli irregolari fuori dal sommerso per inserirli nell’economia formale sia un bene, perché così i datori di lavoro non posso sfruttarli, deprimendo i salari di tutti. E Donald conosce bene queste questioni. Egli ha impiegato il lavoro degli irregolari per costruire la Trump Tower. Egli ha sottopagato gli irregolari e quando questi protestavano la sua risposta era in sostanza quella di altri imprenditori: “Tu protesti? Allora ti faccio deportare”. Io voglio che tutti escano dall’ombra, che l’economia funzioni, e non voglio che datori di lavoro come Donald sfruttino gli irregolari, facendo un danno non soltanto a loro ma anche ai lavoratori Americani.

MODERATORE – Mr. Trump?

TRUMP – Il Presidente Obama ha deportato milioni di persone. Nessuno lo sa, e nessuno ne parla. Ma sotto Obama, milioni di persone sono state portate fuori dal paese. Sono state deportate. Lei non lo vuol dire, ma questo è quel che è avvenuto, e in misura massiccia.

E per quel che riguarda le deportazioni, ebbene, o abbiamo una nazione o non l’abbiamo. Siamo un paese fondato sulla legge. O abbiamo un confine, o non l’abbiamo.

Oggi [un deportato] può ritornare indietro e diventare cittadino. Ma questo è molto ingiusto. E infatti ci sono milioni di persone che seguono le procedure regolari. Sono in coda. Stanno aspettando. Noi accelereremo le procedure, e lo faremo col botto, perché adesso sono molto inefficienti. Ma [gli immigrati regolari] stanno in coda, e attendono di diventare cittadini. E’ molto ingiusto che uno scavalchi il confine e poi diventi cittadino: col suo [di Hillary] piano ci ritroviamo con i confini aperti. C’è stato un disastro col commercio [allude al NAFTA], e ci sarà un disastro con i vostri confini aperti.

CLINTON [varie interruzioni] – Non avremo confini aperti. Questa è una grossolana mistificazione. Ma avremo confini sicuri, e una legge di riforma: questa era una questione bipartisan. Ronald Reagan firmò una riforma e così fece George Bush.

MODERATORE – Segretario Clinton, voglio che renda chiara la sua posizione su questa questione, perché in un discorso che lei ha fatto ad una Banca Brasiliana, per il quale lei è stata pagata 225.000 dollari, abbiamo saputo da Wikileaks che lei ha detto, e voglio citarla “Il mio sogno è un mercato comune dell’emisfero, con libero commercio e confini aperti”. Questa è la questione…

TRUMP – Grazie…

MODERATORE – Questa è la questione. E’ questo il suo sogno, i confini aperti?

CLINTON – Bene, se lei avesse continuato a leggere quanto ho detto, io stavo parlando di energia. Lei sa che scambiamo più energia con i nostri vicini di quanta ne scambiamo con tutto il resto del mondo. Ed io vorrei che avessimo un sistema elettrico ed energetico che scavalchi i confini. Credo che sarebbe un grande beneficio per noi.

Ma lei stava citando Wikileaks. Quel che è importante riguardo a Wikileaks è che il Governo Russo si è impegnato in un’azione di spionaggio contro l’America. Hanno violato siti Americani, accounts Americani di privati e di istituzioni. Quindi hanno passato le informazioni a Wikileaks perché le diffondesse in internet. Questa azione ha avuto origine ai più alti livelli del Governo Russo, da Putin stesso, come comprovato da 17 diverse agenzie di intelligence, nell’intento di influenzare le nostre elezioni. Per questo penso che la questione più importante di questa sera è, alla fin fine, se Donald Trump ammetta e condanni queste azioni dei Russi, e dica chiaramente che non accetterà l’aiuto di Putin per queste elezioni, che condanna lo spionaggio Russo contro gli Americani, che invece ha incoraggiato in passato. Queste sono questioni che vanno chiarite e che non sono mai sorte in passato.

Note

[Dopo varie interruzioni] TRUMP – Lei vuole i confini aperti. Avremo gente che viene dalla Siria. Lei vuole il 550% persone in più di Obama, che ne ha accolte migliaia e migliaia [si parla di rifugiati]. E non hanno idea di dove provengano.

1 – La trascrizione in inglese del dibattito si trova sul sito dello Washington Post

2 – Sulle proposte di Trump, si veda Steve S. Morgan, Immigrazione, Trump e l’umiliazione di un grande Paese, Neodemos, 9 Settembre 2016

 

 

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